lunedì 7 maggio 2012

Recensione: In trappola al Gil's diner

Titolo: In trappola al Gil's diner
Titolo originale: Gil’s All Fright Diner
Autore: A. Lee Martinez
Editore: Delos Books
Collana: Odissea Zombie
Pagine: 268
Prezzo di copertina: Euro 14,90

Descrizione:
Benvenuti al Gil’s All Fright Diner, dove gli attacchi zombie sono frequenti e nessuno sa cosa si nasconde nel freezer... Duke ed Earl sono solo di passaggio nella Contea di Rockwood, quando sostano al Gil’s Diner per mangiare un boccone. I ragazzi non hanno intenzione di restare, almeno fino a quando Loretta, la corpulenta titolare del ristorante, non ffre loro 100 dollari per sbarazzarsi degli zombie che ogni notte tentano di entrare nel suo locale. E dato che Duke è un licantropo ed Earl un vampiro, per i due squattrinati
viaggiatori la proposta sembra una ghiotta opportunità di fare cassa. Ma i morti viventi sono solo la punta dell’iceberg. Qualcuno infatti pare voglia mandare via Loretta dal Diner, con la chiara intenzione di aprire le porte dell’inferno. Prima che Earl e Duke arrivino in fondo al mistero, dovranno vedersela con un’in!nità di ‘complicazioni’ sovrannaturali, tra i quali: bovini zombie, un fantasma innamorato, una strega minorenne e il terri!cante potere occulto del Pig-Latin. E forse – solo forse – anche la !ne del mondo. Scabroso, emozionante ed esilarante, In trappola al Gil’s Diner vi solleticherà le braccia… prima di strapparvele via di
dosso.
 
L'autore:
 
A. Lee Martinez vive a Terrel, in Texas. In trappola al Gil’s Diner è la sua opera prima, con la quale si è aggiudicato un Alex Award assegnato dall’American Library Association. I diritti cinematogra!ci del romanzo sono stati opzionati dalla Dreamworks Animation.

La recensione di Miriam
Un furgone arrugginito procede a singhiozzi lungo una strada polverosa. Alla guida un uomo grosso e peloso in jeans e giubbotto di pelle, dalla chioma ribelle a stento contenuta in un cappello da baseball; al suo fianco un tipo filiforme, in tuta da lavoro, dal naso grosso e i capelli pettinati in un riporto ridicolo.
I due amici vagano senza una meta precisa bevendo birra e scambiandosi battute. Un incipit così potrebbe far pensare al viaggio on the road di due ragazzi a caccia di avventure. Si dà il caso però che i giovanotti in questione non siano umani.
Il corpulento Duke è un lupo mannaro mentre lo smilzo compagno Earl è un vampiro.
Vi stupisce che due creature della notte abbiano un aspetto così inconsueto? Ebbene, vi garantisco che questo è solo un piccolo assaggio delle stranezze in cui vi imbatterete leggendo questo libro.
Eh sì, perché come recita la legge sull’ attrazione dei fenomeni anomali, le cose strane attirano altre cose strane.
Gli strambi viaggiatori capiteranno infatti a Rokwood, una contea in cui le piogge di lucertole cornute, i rapimenti da parte degli alieni o il baccano prodotto dallo yucca urlante sono episodi all’ordine del giorno. Quando decideranno di fare una sosta per mangiare un boccone finiranno al Gil’s diner, un fastfood preso d’assalto dagli zombie. La proprietaria del locale, Loretta, offrirà loro 100 dollari perché l’aiutino a sbarazzarsi di quei morti viventi che le stanno rovinando gli affari. Un’occasione imperdibile  per gli squattrinati Earl e Duke che, senza esitare, si lanceranno nell’impresa.
L’insolito ingaggio segnerà l’inizio di una serie di rocambolesche avventure che, pagina dopo pagina, trascineranno il lettore in un vortice di eventi straordinari quanto esilaranti costellato da  incontri assolutamente imprevedibili. Uno spettro innamorato, una strega adolescente con un solo seguace, il fantasma di una cane senza testa, uno stregone che fornisce consulenze telefoniche faranno da contorno ai due protagonisti dando vita a una storia davvero fuori dagli schemi.
Quello forgiato dalla creatività spumeggiante di Martinez è un mondo che fa perno sull’ironia, un mondo che per alcuni versi mi ha piacevolmente ricordato l’irriverente universo letterario di Pratchett. Alternando descrizioni splatter, a situazioni grottesche, l’autore ci regala un simpatico ritratto alternativo degli archetipi dell’immaginario horror. Con stile beffardo e brillante, riesce a modellare una trama da brividi vestendola però di un irresistibile humour nero.
Particolarmente divertenti risultano i dialoghi tra Earl e Duke, dal cui scambio continuo di battute emergono due personalità orribilmente deliziose. A dispetto della sua natura e della forza bruta che lo caratterizza, il licantropo rivela un animo nobile. Sotto una scorza dura e un viso arcigno quasi mai solcato dall’ombra di un sorriso, batte il cuore tenero di un amico sincero. Lontanissimo da qualsiasi stereotipo, invece, il vampiro conquista per la sua goffaggine e la sua tenerezza. Costretto per natura a succhiare sangue è un gran fifone oltre che un inguaribile romantico. Dopo essersi imbattuto accidentalmente in una copia di Dianetics ha maturato una certa propensione a disquisizioni pseudo-filosofiche che non mancheranno di suscitare il riso così come di far riflettere, ogni tanto.
Se siete alla ricerca di una storia originale, emozionante, spassosa, una puntata al Gil’s diner non vi deluderà. Vi ritroverete catapultati in una dimensione in cui i morti posseggono tutte le carte in regola per allietare i vivi.
Il divertimento è assicurato.





Nessun commento:

Posta un commento