Ciao Sarah, Il Flauto di Pan ti da il
benvenuto! Cominciamo con un classicone: chi è Sarah Bernini?
Ciao
agli amici de Il Flauto di Pan e grazie per questa intervista! J
Per
presentarmi posso dire che sono nata nel Settembre 1981 (quindi inizio ad
essere stagionatina...) sotto il segno della Bilancia, che amo scrivere e
dedicarmi a pittura, fotografia e artigianato di varia natura, di stampo
esoterico e spirituale.
La
mia via spirituale neopagana, piuttosto animista e molto personale, ovviamente
influenza tutto ciò che realizzo, sia dal punto di vista delle pubblicazioni
sia dal punto di vista artistico, nel senso che mi occupo di questi argomenti
perché fanno parte della mia vita quotidiana e mi affascinano ogni giorno di
più, per cui mi viene naturale affrontare queste tematiche sotto diversi
aspetti.
Oltre
a questo, appena posso cerco di attivarmi per i diritti umani e per i diritti
degli animali, essendo animalista e vegetariana (quasi vegana) da una vita,
oltre che per l’ambiente.
Ecco,
direi che questa sono io in poche righe.
Voci Pagane, un progetto che nasce qualche
anno fa per far luce sul panorama pagano italiano. Ti andrebbe di spiegare
ai nostri lettori di cosa si tratta?
Certamente, grazie per la domanda. “Voci Pagane” è un progetto editoriale
partito nel 2009 e tuttora in corso che nel suo piccolo vorrebbe aiutare a
comprendere meglio il movimento neopagano e pagano contemporaneo che si sta
sviluppando in Italia ormai da diversi anni.
In origine è nato per unire due esigenze. La prima esigenza era quella di
riunire in un unico volume più interviste che avevo raccolto dal 2004 in poi sulla mia
rivista, “Labrys” (www.rivistalabrys.it)
e riguardanti persone attive nel paganesimo/neopaganesimo italiano. Ma mi resi
conto che il materiale non sarebbe stato poi molto e non avrebbe rappresentato
abbastanza ampiamente questa realtà. Così, poi, nel 2009, in occasione del
progetto “Sphera” lanciato dall’associazione “Quercia Bianca” che voleva dare
inizio ad un network di collaborazioni tra varie associazioni neopagane
italiane, siccome Labrys ne faceva parte proposi di realizzare sulla rivista
diverse interviste alle associazioni del network che fossero interessate a
collaborare. Ma ancora il materiale mi sembrava poco, così pensai di ampliare
ulteriormente il progetto anche alle associazioni che non facevano parte del
network. Oggi “Sphera” non è più attivo, ma dalle sue ceneri è nato il portale
“Paganitaliani.net” (di cui fanno parte sia associazioni che erano dentro a
Sphera sia altre che non ne facevano parte), ed ho esteso le interviste anche a
chi non facesse parte di quel portale. Essendo un “work in progress” ovviamente
il libro può variare rispetto alle interviste programmate all’inizio, perché
nel tempo nascono e muoiono associazioni, a distanza di tempo c’è chi è ancora
interessato e chi no al progetto di “Voci Pagane” ecc. per cui è sempre un
terno al lotto vedere poi cosa uscirà alla fine di tutto il lavoro svolto. C’è
chi ha aderito subito e poi si è tirato indietro, chi mi ha rilasciato
l’intervista ma poi ha cambiato idea, o magari nel frattempo sono successe cose
per cui quella realtà specifica non ritiene più utile partecipare ecc., per cui
spesso anche parte del mio lavoro (i questionari e le presentazioni della varie
realtà) va “cestinato” per questi motivi. Ma è un po’ il rischio di questo
progetto.
Al momento sono stati pubblicati i primi due volumi del libro. Inizialmente,
il primo volume è stato dato alle stampe con il sistema dell’auto-pubblicazione
(Agosto 2010) grazie alla mia associazione, Artès (www.artesassociazione.org),
attraverso il sito Ilmiolibro.it e a Dicembre 2011 è stato ristampato grazie ad
Anguana Edizioni (Sossano).
Il secondo volume è stato stampato a Novembre 2012 sempre grazie ad Anguana
Edizioni ed è stato presentato in anteprima durante la rassegna della
Microeditoria italiana di Chiari (BS) il giorno 10 Novembre 2012.
Il terzo volume è attualmente in fase elaborazione. Comunque, per restare
aggiornati sul progetto e sugli eventi ad esso collegato, lascio volentieri il
sito di riferimento, nel caso qualcuno fosse interessato a saperne di più: http://vocipagane.wordpress.com
Grazie
a questo progetto hai potuto avvicinare i maggiori esponenti del
paganesimo italiano. Hai incontrato difficoltà nell’approcciarti con loro?
Le
difficoltà sono state giusto quelle a cui accennavo poc’anzi, ovvero
semplicemente alcuni casi di persone che mi hanno magari detto sì, che
avrebbero collaborato, per cui ho inviato il materiale (il questionario
specifico per quella realtà) per cui ho dovuto lavorare, ovviamente, per
informarmi su quali domande porre, e che poi magari non mi hanno mai inviato le
risposte, oppure le hanno inviate, ma poi per qualche motivo hanno preferito
non partecipare più, oppure mi hanno detto subito sì poi hanno cambiato poco
tempo dopo idea e così via.
Alcuni
hanno proprio detto di no fin dall’inizio perché non interessati, ma è anche
giusto così, ognuno giustamente sceglie liberamente a quali progetti aderire o
meno.
Ecco,
diciamo cose di questo tipo. Ci sono stati anche dei casi di persone che mi
hanno rilasciato l’intervista ma poi, siccome per qualche motivo si sono rotti
i rapporti, non ne ho inserito il materiale per evitare eventuali problemi (non
si sa mai e giustamente le persone devono dare il loro consenso per la
pubblicazione).
Un
altro discorso, magari, è il post-pubblicazione. Ovviamente so di persone che
non sono state contente che nel libro apparisse l’intervista di qualche altro esponente
neopagano (magari di cui non condividono il pensiero) ma credo sia normale.
Ognuno di noi ha un modo di pensare diverso e le mie scelte editoriali (legate
alla mia etica personale) possono piacere o non piacere, è più che giusto che
sia così…lo comprendo benissimo.
Diverse
sono le correnti che si affacciano su questo vastissimo panorama, tu dove
ti collocheresti?
A
livello spirituale senz’altro la mia pratica è stata ed è tutt’ora molto
influenzata dalla Wicca (vissuta soprattutto da praticante solitaria ed
eclettica, per quanto abbia anche praticato più volte in gruppo) e dallo
sciamanesimo, poiché pratico meditazioni che molto ricordano il viaggio sciamanico.
Per il resto, sono da sempre profondamente animista (fin da quando ero piccola,
ma solo da adulta ho compreso che questo modo di sentire si definisse così). Mi
definisco eclettica in quanto nelle mie meditazioni appaiono spesso figure
provenienti da diversi pantheon (senza che io le cerchi), non da uno solo
specifico, comunque si tratta soprattutto di divinità del mondo egizio, greco,
nordico e celtico (ma non solo). Ho un forte legame con alcune divinità nello
specifico, una di queste è Atena. Non saprei come definirmi, essendo il mio
percorso neopagano molto personale e non collocabile all’interno di un’unica
tradizione. Nel mio viaggio in questa realtà ho anche potuto vivere sulla mia
pelle altre esperienze spirituali, ma direi che la mia pratica costante è
quella soprattutto legata alle meditazioni sciamaniche. Oltre a questo,
senz’altro per me hanno una grande importanza i Sogni e il mondo degli Spiriti
(gli Antenati), per diverse esperienze che vivo fin da quando ero bambina. E
l’arte mi aiuta a rappresentare, talvolta, le mie meditazioni e i miei sogni. Un
altro punto è l’etica. Non farei mai del male agli altri (per lo meno non
volontariamente!), per cui questo è uno dei cardini della mia via: non potrei
mai praticare qualcosa che possa fare del male volutamente ad altri esseri
viventi.
Voci
Pagane ha riscontrato grande successo soprattutto tra i pagani, non è
mancato però chi ha voluto strumentalizzare il tuo bellissimo lavoro per
gettare fango su questa incompresa filosofia di vita. Ti andrebbe di
approfittarne per spendere qualche parola in proposito?
Le
strumentalizzazioni si rischiano sempre, tutto sta nell’occhio di chi guarda,
soprattutto la malizia. Ci saranno sempre persone che vogliono vedere il marcio
dove non c’è. All’inizio ci sono stata male, ma ora comprendo che queste cose
possano avvenire in qualsiasi ambito. Esistono persone che hanno un tale ego e
una tale insicurezza che hanno bisogno di gettare fango sugli altri per
sentirsi grandi e forti, tutto qui. Io non posso impedire che ciò avvenga,
posso giusto cercare di fare il più possibile informazione sul progetto in
questione e sulle associazioni che ne fanno parte, posso cercare di far capire
alle persone che il neopaganesimo non è qualcosa di cui aver paura, ma un mondo
da esplorare e conoscere.
Ovviamente,
come in tutti gli ambiti umani, vi saranno persone corrette e persone meno
corrette, persone di cui fidarsi e persone di cui non fidarsi, ma è normale.
Posso
solo dire che “Voci Pagane” può essere un modo ulteriore – né l’unico, né il
migliore, ma uno dei tanti modi - per
conoscere meglio il pensiero di chi porta avanti associazioni, riviste ecc. nel
mondo pagano/neopagano italiano. Tutto qui. Spero che in questo possa avere una
sua utilità. Al lettore starà giudicare se e cosa di questo progetto gli possa
piacere, interessare o meno. Io metto semplicemente a disposizione del pubblico
le informazioni che ho raccolto e le testimonianze che gentilmente le persone
mi hanno concesso, cosa per cui sono molto grata (perché so che hanno dovuto
impiegare il proprio tempo e la propria attenzione per farlo).
Il
paganesimo in Italia non è sempre visto di buon occhio, a cosa credi sia
dovuta questa cattiva reputazione?
Credo
che il motivo sia la disinformazione e la voglia, spesso, da parte dei mass
media, di fare “scoop” là dove non ce ne sono per attirare l’attenzione della
gente, la sua morbosità, per vendere più giornali grazie ai titoloni e alle
foto con simboli che per le persone che non se ne intendono ovviamente appaiono
come qualcosa di pauroso e oscuro.
Quanto
attira un bel titolone del tipo “Satanisti ammazzano il tal dei tali” con un
bel pentacolone al centro, con un pendolino, cristalli, robe che non c’entrano
nulla con il satanismo e magari con un bel Kernunnos (povero..) con le sue
belle corna in vista che tanto ricorda al praticante di
Cristianesimo il suo
Diavolo? Eh, questo sì che fa vendere…
E
quanto attira la morbosità della gente fare un video per la tv in cui si parla
di Neopaganesimo con delle donnine nude che girano un bel pentolone invocando il
nome di Satana (anche se non c’entra un bel nulla!) nel buio della notte?
Insomma, parliamone...
Credo
ovviamente che ci sia di mezzo anche il fattore legato alla cultura e alla
religione cosiddetta dominante (che poi, la sarà ancora davvero…?) che
ovviamente ha timore di vedersi portare via i fedeli da nuove forme di
religione e di spiritualità e che quindi deve demonizzare tutto ciò che non fa
parte del proprio ambito di azione.
E’
politica. Ed è marketing. Io getto fango su di te così mi faccio bello alla
faccia tua e la gente viene da me… è sempre stato così, fa parte della storia
dell’uomo demonizzare una cosa scomoda per ottenere potere attraverso la paura
instillata nelle persone.
Oltre a essere autrice di questi due volumi
sei anche co-autrice del libro “Upui. L’Arte della strega”. Cosa puoi
dirci a riguardo?
“Upui.
L’Arte della strega” (2009) è un progetto che ho amato tanto e tutt’ora amo
moltissimo, poiché tratta dell’arte esoterica e stregonesca di Nicolò Mulè, ovvero
la Strega Upui. E’ un libro che mi ha fatta dannare e ammazzare di lavoro (così
come ha fatto impazzire di lavoro anche l’editore), che ha avuto tante strane
vicende e traversie che hanno quasi del paranormale, legato anche a dei sogni
che ho fatto e nato grazie ad un lavoro di collaborazione con Andrea Armati,
l’altro co-curatore (fondatore della casa editrice Eleusi di Perugia) e Nicolò
stesso.
Si
tratta di un libro piuttosto originale dal punto di vista editoriale, in quanto
Andrea – che ha curato anche gli aspetti grafici – ha pensato di ispirarsi agli
antichi grimori rinascimentali decorando, quindi, ogni pagina, con disegni
estrapolati dagli schemi di pratica della strega Upui.
Un’impostazione
che ovviamente ha fatto storcere il naso a qualche esoterista tradizionale,
abituato a certi libri sobri e non molto curati graficamente, essendo invece
questo un libro ridondante di immagini (un po’ barocco, forse), e che proprio
per questo motivo è senz’altro una pubblicazione molto originale se non unica nel
suo genere.
Il
libro parte presentando la biografia dell’autore, a cura di Andrea Armati, poi
si dipana tra le pagine che riassumono alcuni ricordi sulla vita di Gualina
Stabiosa (che sarebbe poi la Strega Upui) nel ‘500 (si tratta,
fondamentalmente, di ricordi di una vita precedente di Nicolò come donna, per
quanto lui non abbia mai preteso di essere creduto) che ho curato basandomi su
alcuni scritti di Nicolò; poi si passa ai capitoli in cui ho elencato
personalmente i simboli ricorrenti delle opere di Upui esaminando tantissime
sue opere e portandone diversi esempi al lettore, per poi finire con una ricca
appendice di sogni e visioni di Nicolò che hanno dato origine ai suoi schemi.
Schemi
che trovo meravigliosi, a metà via tra la magia cerimoniale, ricchi di alfabeti
diversi (isiaco, tebano, alfabeti personali ecc.) e il fumetto (e non lo dico
in senso negativo, anzi!), ricchi di immagini di streghe sinuose, Dee
misteriose e simpatici spiritelli artisti. Insomma, a mio parere è una chicca
per gli appassionati di arte esoterica, ben 300 pagine tutte illustrate dalla
mano della magica strega Upui.
La tua formazione è prettamente artistica,
sappiamo che ti cimenti non solo con la scrittura ma anche con la
scultura, la pittura e l’hand-made. Come nasce questa tua passione? Di
cosa ti occupi più nel dettaglio?
Tutte
queste passioni sono nate quando ero bambina, sia per quanto riguarda la
scrittura che la pittura e il resto.
Da
piccola, ad esempio, scrivevo tanti racconti (ho iniziato con i gialli e con il
fantasy), poi ho provato anche con un romanzo, che però non ho mai completato,
perché lo sentivo immaturo e quindi è rimasto per sempre in un cassetto.
Scrivevo anche molte poesie da ragazzina, ma all’epoca avevo una tendenza molto
decadente, amavo i poeti maledetti ed ero una persona molto chiusa e solitaria…insomma,
quelle che scrivevo io erano robe un po’ da adolescenti che vivono in un loro
mondo, sentendosi incompresi. Però poi crescendo ho optato per una scrittura
più di cronaca, se vogliamo, più legato alla realtà e al mondo che mi circonda.
Amo la figura del cronista, di colui che rende possibile, nel futuro, andare a
rileggere cosa è accaduto nel passato. Non so perché, ma è così.
Mi
piace scrivere dei cambiamenti che vive il mondo circostante, ecco perché mi
occupo di nuove spiritualità e di artisti esoterici contemporanei. Mi piace
lasciare traccia delle evoluzioni antropologiche e sociologiche che vedo
attorno a me, ovviamente nel mio piccolo e con tutti i miei limiti.
Per
quanto riguarda la pittura, anche quella mi accompagna da quando ero piccola. Passavo
pomeriggi interi a disegnare e dipingere, ho ancora delle foto di me bambina
con il viso un po’ sporco di colore (mi piace molto sporcarmi col colore, lo
trovo liberatorio). Inoltre, ammetto di aver avuto nella prima infanzia,
accanto a me, un amico molto speciale a cui ero molto legata che disegnava
davvero tanto bene, così tanto che ora è un bravissimo artista. Avrei voluto
essere come lui, ma purtroppo geni si nasce, non si diventa!
Quando
sono andata all’istituto d’arte mi sono resa conto di essere bravina, sì, ma
non di certo un genio della tecnica artistica. Così per un certo periodo della
mia vita mi sono autocensurata, ho evitato di dipingere perché temevo di non
esserne all’altezza. Poi ad un certo punto sono esplosa e ho capito che non mi
doveva importare il risultato, quanto il piacere di dipingere, perché mi piace
proprio fisicamente, sono felice davvero solo quando dipingo. E così faccio
ora. Dipingo per me, per stare bene con me stessa, fondamentalmente applico il
concetto di arte terapia. In questo mi ha aiutata molto anche l’esperienza
diretta, anche se breve, con Aviva Gold (autrice del libro “Dipingere con la
Sorgente”) e un’altra breve esperienza di Gestalt e arte terapia. Non conta il
risultato, ma conta il cosa riesco a tirare fuori e a vivere nel momento in cui
dipingo.
La
fotografia è un altro aspetto ancora. Faccio foto fin da quando ero bambina
grazie a mio padre che è sempre stato appassionato di questa disciplina, per
cui fin da piccola ho potuto usare Reflex e attrezzi del genere. Non sono una
fotografa disciplinata, amo andare ad intuito ed uso la fotografia, spesso, per
realizzare still-life di stampo magico-esoterico (ne ho fatti diversi per
Labrys) o per fotografare luoghi che mi trasmettano qualcosa di importante. Da
alcune di queste foto di luoghi ricchi di simboli, ad esempio, è nato un
libricino di Eleusi Edizioni sulla Scarzuola, scritto sempre da Andrea Armati,
in cui appaiono diverse mie immagini, sebbene in quella pubblicazione non vi
siano le foto rielaborate artisticamente, ma quelle più “normali”. Solitamente mi
piace scontornare gli oggetti, progettare delle serie a tema, in cui faccio
dialogare le forme con le parole (inni orfici, citazioni esoteriche ecc.).
Per
la scultura, lavoro ogni tanto con la creta, anche se mi piacerebbe farlo più
spesso (mi piacerebbe anche realizzare, prima o poi, degli assemblaggi di
materiali diversi); lavoro anche con il pirografo e anche con altre tecniche;
di recente, ad esempio, avevo ricominciato a fare incisioni su linoleum e spero
di completare qualcuno anche di questi lavori.
Le
tematiche sono sempre quelle di cui ho parlato all’inizio: immagini di
divinità, archetipi, simboli, immagini tratte da libri antichi di alchimia e
cose di questo genere.
Per
chi volesse dare un’occhiata a ciò che realizzo, lascio il mio sito che
aggiorno periodicamente: www.sarahdeglispiriti.com;
la pagina Facebook collegata è questa: https://www.facebook.com/pages/Sarah-Degli-Spiriti/271053849667970?fref=ts
Scrittrice, pittrice, scultrice e redattrice
di diverse riviste on-line dedicate alla spiritualità, alle divinità e
alle antiche arti magiche. Spiegheresti meglio ai nostri lettori di cosa
si tratta?
Semplicemente,
nel 2004 ho sentito l’esigenza di raccogliere alcuni articoli che all’epoca
avevo scritto su alcuni simboli ed alcuni temi legati al paganesimo e dare vita
ad una piccola rivista, Labrys (www.rivistalabrys.it), nata prima come quaderno
amatoriale e poi registrata nel 2006 presso il tribunale di Reggio Emilia. Gli
argomenti trattati sono sempre stati esoterismo, neopaganesimo e paganesimo,
simbologia, antropologia, archeologia, nuove e antiche spiritualità e argomenti
correlati.
All’inizio,
la rivista usciva per ogni Sabba, poi ho dovuto rallentare per motivi di tempo.
Ora Labrys - che è diventata la rivista
della nostra associazione, Artès - esce molto raramente, ma perché davvero tra
Artès, i libri da scrivere e la mia vita privata, ho sempre meno tempo per
seguirla con costanza. Non penso comunque di abbandonarla, solo penso di evolverla
in modo diverso in futuro. Oltre a questo, ci sarebbe anche il sito La Legge di
Maat (www.laleggedimaat.net) –
dedicato alla spiritualità egizia ma anche al Paganesimo e all’esoterismo - a
cui sto lavorando, anche se lentamente, per migliorarlo dal punto di vista della
gestione, perché così com’è ora è scomodissimo, essendo tutto in html. Così ora
lo sto sistemando con il sistema di Joomla per rendere più semplice
l’inserimento degli articoli. Ma anche questo sito richiede tempo, cosa che ora
scarseggia sempre più. Pian piano lo riprenderò in mano e spero di poterlo
sviluppare come vorrei. Per integrare entrambi, ho poi dato vita al canale You
Tube “Atlantis” (http://www.youtube.com/figliadiAtlante)
che si prefigge di presentare on-line brevi documentari, interviste, recensioni
e notizie riguardanti mitologia, antropologia, archeologia, simbologia,
esoterismo, antiche e nuove spiritualità ed argomenti correlati.
Per
il resto, ho avuto modo di collaborare anche con altri siti e riviste, negli
anni, sia di cultura che legati proprio al neopaganesimo e all’esoterismo e trovo
che siano tutte belle esperienze da ricordare.
Sei anche presidente
dell’associazione culturale Artès. Ci racconteresti qualcosa in più a proposito?
Artès
(acronimo di Arte, esoterismo e spiritualità) nasce nel Febbraio 2009 grazie
alla sottoscritta, che ne è presidente, grazie a Liliana Zampella
(vicepresidente) e Gianluca Bernini (segretario – tesoriere).
Ti
lascio alcune righe che ne descrivono gli scopi, tratte dal sito
dell’associazione:
“E’un’associazione di promozione
sociale senza fini di lucro, fondata in provincia di Reggio Emilia […] che si
propone di organizzare eventi e attività che pongano al centro di tutto la
spiritualità ed il mondo interiore dell’artista e, più in generale, dell’uomo.
Artès vorrebbe offrire all’arte legata al mondo dell’invisibile un’opportunità
in più per farsi conoscere. Ecco quindi una predilezione per tutto ciò che
riprende il mondo dei simboli, della mitologia, dell’esoterismo ma anche
richiami all’antropologia e quindi alle culture antiche fino a spaziare alle
forme artistiche contemporanee che si ispirano al mondo dello Spirito e
dell’Anima in tutte le sue molteplici forme.
In questo senso, ogni forma di
espressione è ben accetta: che siano arti visive e arti plastiche (pittura,
scultura, fotografia, grafica, installazioni ecc.), scrittura (saggistica,
narrativa, poesia), teatro e tutto ciò che ci porti ad esternare ciò che
abbiamo dentro. Questo anche attraverso laboratori, seminari e incontri che ci
possano aiutare a crescere insieme, a stare meglio con noi stessi e con gli
altri.”
Artès
è nata soprattutto dalla mia intenzione di far rivivere un po’ l’idea di Joséphin
Péladan, esoterista rosacrociano di fine ‘800, che diede vita negli anni ’90 di
quel secolo ai “Salon de la Rose+Croix”, mostre che diedero un forte impulso
all’arte simbolista francese, ricca di riferimenti all’esoterismo (e a cui mi
sono ispirata per dare il nome delle mostre collettive di Artès, ovvero i
“Salon de la Chouette”, i “Saloni della Civetta”).
Dal
2009 ad oggi abbiamo realizzato alcune cose, ovvero:
-presentazioni
di libri, anche in collaborazione con altre realtà (presentazioni di “Upui.
L’arte della Strega”, dei libri di Liliana Zampella ovvero “L’Archiatra” e “Il
Canto del Bisonte Bianco”, “Voci Pagane” di Sarah Bernini, “Eschilo, Sofocle,
Euripide. Tutte le Tragedie” a cura di Angelo Tonelli);
-Conferenze
(“In herbis Salus - Nelle erbe la salute”, conferenza sull’erboristeria tenuta
dalla Dott.ssa Pipitone);
-Stage
teorici – pratici (“L’aromaterapia e gli olii essenziali” a cura della Dott.ssa
Pipitone);
-Mostre
personali e collettive (mostra fotografica di Gianluca Bernini “Del colore,
della forma e di altre visioni”, mostra di Sarah e Gianluca Bernini, “Panta
Rei. Tutto scorre”, prima e seconda edizione del “I° Salon de la Choutte” e
“II° Salon de la Chouette”, mostra di Andrea Armati e di Arthea “Ermetika”, mostra
di Sarah e Gianluca Bernini “Echolalia”, mostra personale di Donadella Casolari
“Sono quantica”, mostra fotografica di Sarah Bernini “Onirika – La Scarzuola”);
-Abbiamo
preso parte ad eventi esterni (“Estarte 2009”, “Esoterika 2010 e 2011”, “Fuochi di Beltane 2010”, “B-Days” 2009, 2010, 2012);
-Celebrazioni
(Commemorazione del Giorno Pagano Europeo della Memoria 2011 a Milano organizzato
con Sator ws, Giorno Pagano Europeo della Memoria 2012 a Bologna organizzato
con Pimalaya, Pagan Reading di Torino, La Corte delle Fate);
-Raccolte
di mail-art esoterica e di stampo pagano (Esomail I^, II^ e III^ edizione,
Pagan Mail 2012 dedicata al GPEM);
-Concorsi
(concorso di cortometraggi “Gli Dèi e la modernità” realizzato con Pimalaya,
purtroppo non andato a buon fine per mancanza di partecipazione);
-Visite
guidate (Progetto “Memorie Storiche” realizzato con l’associazione Italus di
Roma, ovvero visita guidata ad Ostia Antica, Visita guidata a Villa Adriana a
Tivoli, visita al museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma e
Pagan Land 2012);
-Manifestazioni:
rivista Labrys e Artès hanno partecipato alla manifestazione a Roma (16 Giugno
2012) contro Green Hill e contro la vivisezione.
-Pubblicazioni:
abbiamo realizzato, oltre alla prima edizione di “Voci Pagane I” (ristampato da
Anguana Edizioni), i seguenti libri: “L’Archiatra” vol. IV di Liliana Zampella
(ne distribuiamo e stampiamo anche il II° e III° volume, comunque, anche se
nati prima di Artès, mentre il primo volume è stato pubblicato con una casa
editrice di Firenze ma ne abbiamo da parte un po’ di copie), “Il Canto del
Bisonte Bianco”, “La Legge di Maat” e “La Porta del Sole” sempre di Liliana
Zampella. Oltre a questo, ho curato personalmente per l’associazione il
catalogo della I^ e II^ edizione di “Esomail”, la mail-art esoterica, che si
può scaricare gratuitamente dal sito di Artès.
Oltre
a questo, l’associazione ha partecipato anche ad altre iniziative come il
Questionario neopagano e la Petizione neopagana (entrambi realizzati con
Pimalaya e associazione Italus), ha aderito al gemellaggio tra le riviste
Pimalaya, Artemisia, Labrys e appoggia idealmente diversi progetti
dell’associazione Italus di Roma.
Per
il 2013 sono già previsti sia presentazioni di libri sia altri eventi collegati
al progetto “Memorie Storiche”, poi il calendario si arricchirà durante l’anno.
Per restare informati sull’associazione: www.artesassociazione.org
Cosa prevede il futuro per Sarah?
E’
una bella domanda, non saprei dire. Credo che continuerò a portare avanti i miei
progetti editoriali ed artistici perché è ciò che mi piace fare. A breve
dovrebbe uscire presso Anguana Edizioni un libro di Andrea Romanazzi sullo
sciamanesimo afro-amerindio in cui appariranno anche delle mie illustrazioni,
per la precisione dei sigilli che ho disegnato appositamente; poi sto scrivendo
un mini saggio sempre per Anguana e dovrò finire il terzo volume di Voci
Pagane. Finiti questi progetti, mi metterò a lavorare ad altro, ho diverse idee
in testa, ma preferisco focalizzarmi su una cosa per volta, per cui poi si
vedrà...
Grazie
ancora per questa chiacchierata, ve ne sono molto grata!
Vi
auguro con tutto il cuore il meglio per Il Flauto di Pan!
Per saperne di più: