sabato 19 gennaio 2013

Recensione: L'oracolo della Strega Tradizionale

Titolo: L'oracolo della Strega Tradizionale
Autrice: Amanda Pitto
Editore: Venexia
Collana: Le Civette di Venexia
Dati: 2012, 176p., illustrato, brossura + 44 carte illustrate
Prezzo di copertina: 22, 00 euro
Descrizione:
Incentrato sulla divinazione e completo di 44 carte, questo testo è rivolto sia agli appassionati di stregoneria sia a coloro che si interessano per la prima volta di chiaroveggenza. L'autrice svela le tecniche di lettura delle carte e approfondisce il significato dei più importanti simboli delle streghe, con una particolare attenzione alle piante, agli animali e ai preparati magici. Confronta inoltre la vita stregonesca del passato con quella di oggi e approfondisce le tecniche di divinazione contadina attraverso molti richiami alla saggezza popolare del passato, che con i suoi rimedi offriva semplici soluzioni ai piccoli problemi quotidiani. 
L'autrice: 
 Amanda Pitto, in arte Stregamanda, è nata a Londra il 06-04-77.
Vive nel Biellese, dove si occupa da molti anni di cultura e folklore montano, magia popolare e stregoneria italiana.
Nel 2003 ha vinto il primo premio nel concorso letterario “I giorni dell’ira”, e il secondo premio al concorso letterario “Parole in movimento” dell’associazione Fonopoli di Roma, a cui è seguita una pubblicazione per la Montedit di racconti e arte fotografica intitolata “Racconti di umana natura”.
A novembre del 2004 è uscito il suo primo progetto letterario, dal titolo “Autobiografia di una strega italiana”, per le Edizioni il Punto d’Incontro.
Scopre la passione per la danza orientale nel 2005, iniziando come autodidatta. Nel 2006 continua il suo percorso studiando danza egiziana con Sara Mascherini (Danzatrici di Iside, Firenze). Approfondisce nel tempo con vari seminari l’utilizzo del velo, la danza in acqua, la danza delle odalische, la danza dei sette veli, la spada, i cimbali, le ali di Iside, e la Tribal Fusion con Geneva Bybee e Kami Liddle. Partecipando al seminario di base sul viaggio sciamanico della FSS ( Fondazione Studi Sciamanici) inizia ad approfondire in seguito l’aspetto della danza sciamanica come rito di guarigione benefico per il corpo e per lo spirito e i punti in comune tra la danza orientale e il sabba occidentale delle streghe.
Ha partecipato ad alcuni dibattiti televisivi a Cominciamo bene, trasmissione di Rai Tre, a Trueline su MTV e più recentemente alla trasmissione Mistero su Italia Uno. Ha fatto seminari e interventi al convegno nazionale sulla stregoneria e la Wicca in varie edizioni e fa parte dello staff di Gothic Bellydance Italia, sito di danza a tema goth.
Ha partecipato nel 2010 con un intervista assieme ad altri autori e creatori di siti neopagani al testo “Voci pagane Vol.1” di Sara Bernini.
Nel 2012 lavora a due nuovi progetti editoriali: “I racconti di Boscomagico”, un libro curato dall’associazione Pagan Pride Italia, e il libro con carte illustrate “L’Oracolo della Strega Tadizionale”, edito da Venexia Edizioni.


La recensione di Sara: 

La divinazione è un’arte che affonda le sue radici in tempi fin troppo lontani, forse, per poter essere ricordati. Non ha importanza collocarla su una linea spazio-temporale, quello che conta è capire perché. L’essere umano ricorreva spesso alla divinazione, per scelte importanti che riguardavano la sua vita, per decidere le sorti di un regno o semplicemente per avere un consiglio. Ma perché?
Amanda Pitto ci dona un quadro generale di quest’arte magica e del suo significato, cercando di sdoganare quelle che sono le erronee credenze comuni a riguardo.
Con l’aiuto dell’introduzione di Vanth Spirit Walker e grazie alle notizie a proposito della tradizione biellese e non forniteci dall’autrice, ci è possibile ricostruire un quadro breve e dettagliato sulla divinazione.
Nella prima parte Amanda ci racconta quella che è la vera divinazione che, nulla ha a che vedere con la classica immagine della fattucchiera o dell’indovina che tirando i dadi ci dice che incontreremo qualcuno entro la fine della giornata o che il grande amore ci aspetta dietro l’angolo. Tutto questo non è divinazione, è illusione. La realtà è che quest’arte magica permette di vedere quello che c’è davvero in noi e che non riusciamo, o non vogliamo, vedere. Leggere i tarocchi o le rune può esserci d’aiuto per far luce su aspetti che inconsciamente teniamo al buio ma che, potrebbero essere fondamentali per rendere migliore il nostro futuro.
Nulla è scritto, siamo noi a decidere, un consiglio, un indizio però può sempre far comodo. Metabolizzare il passato, comprendere il presente cambia di sicuro le linee che si incrociano all’orizzonte futuro, la divinazione è questo: una mano a comprenderci e comprendere.
L’autrice ci narra la storia della tradizione stregonesca in Italia, partendo dal familiare terreno bellunese per finire in Campania. Le donne streghe come guaritrici, fattucchiere o semplicemente emancipate, anche qui nulla di strano e oscuro, solo pacifica ribellione nei confronti di una società che non permetteva di essere se stesse pagata a caro prezzo.
Il lettore ha così una nuova immagine della cartomante e della strega, meno negativa rispetto a quella cui siamo purtroppo abituati e decisamente più interessante.
Nella seconda parte del volume l’autrice propone varie tecniche di divinazione legate alla tradizione stregonesca italiana. Ogni carta rappresenta un’attività della strega, una figura umana, una stagione, un animale, un elemento naturale e così via, ognuna con un significato preciso da interpretare a seconda del gioco divinatorio scelto. 
Per quanto possano ricordare i tarocchi, le 44 carte de "L’oracolo della strega tradizionale" si discostano parecchio da questi, proponendo una lettura molto più simile a quella runica e una simbologia decisamente unica e originale.
Semplici e dirette si prestano immediatamente alla lettura, averle tra le mani invoglia sicuramente a domandare e a cercare una risposta.
Un ottimo saggio sull’arte magica probabilmente la più antica e la più praticata di tutti i tempi che apre le porte su una nuova visione della magia da intendere non più come qualcosa di impossibile e irrealizzabile ma, vicino a noi molto più di quanto si possa pensare e che agisce nel concreto sulla spiritualità anche dei più scettici.




 

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