giovedì 28 marzo 2013

Intervista ad Alessandro Del Gaudio

Alessandro Del Gaudio è nato a Torino nel 1974 ed è laureato in Lettere Moderne. Ha pubblicato i romanzi Il candore dei ciliegi (Edizioni Ananke, 2001), Lungomare (Edizioni Il Foglio, 2002), Italoamericana (Edizioni Il Foglio, 2005) e Aurora d’Inverno (Magnetica Edizioni, 2006); è autore di un’antologia di racconti – Luna all’alba (edizioni Proposte Editoriali, 2004) – e di un saggio sul fumetto L’Identità segreta. Supereroi e dintorni, di cui nel 2008 è stata pubblicata la terza edizione riveduta e ampliata. Le note di Nancy, il suo ultimo romanzo, è uscito per la Tespi nel 2009. Nel dicembre del 2009 ha dato alle stampe il suo secondo saggio, Kyoko mon amour. Vent’anni di manga giovanili, edito da Il Foglio. Nel 2010 pubblicherà l’antologia per ragazzi Occhi color meraviglia, per la casa editrice Smasher.
Fa parte del circolo Letture Corsare di Borgaro, che promuove iniziative legate alla lettura e ai giovani autori, oltre a organizzare il premio letterario Racconti Corsari.
Ha, inoltre, collaborato alle riviste Nuovo Progetto, Il Foglio Letterario, Tam Tam e Pepe ed ha scritto numerose poesie.



Benvenuto nel nostro salottino magico. Come di consueto iniziamo la nostra chiacchierata con una domanda di rito: chi è e perché scrive Alessandro Del Gaudio? 
Alessandro Del Gaudio è uno scrittore per convenienza, non essendosi mai applicato – e forse neanche avendone le doti – ad imparare a suonare uno strumento musicale o a disegnare. E allora ha pensato, con la scrittura, di poter ovviare a tutti i suoi talenti mancati. In realtà scrivo perché sento due bisogni correlati: raccontare quanto mi circonda e, a volte, capita nella mia vita, se necessario anche ricorrendo a storie di genere; scrivere quanto difficilmente in giro leggo o quanto mi piacerebbe leggere.


Metallo d’Ombra. Com’è nata l’idea? 
Da appassionato di fumetti non poteva che accadere, anche a me, di inventare un supereroe. Nel  2003 ho dato alle stampe il saggio L’Identità Segreta. Supereroi e dintorni. Documentandomi sull’argomento avevo realizzato una specie di minienciclopedia dedicata a personaggi americani, giapponesi e italiani. Il libro è giunto alla terza edizione nel 2009. Avevo pensato di realizzare una nuova edizione inserendo un racconto di appendice che poi, a forza di crescere come trama e pagine, è finito col diventare un romanzo.


Il tuo romanzo richiama tantissimo le atmosfere del fumetto e di alcuni cartoni animati degli anni ’80. In che misura l’universo fumettistico e quello televisivo dei cartoon hanno influenzato la tua scrittura? 
Sicuramente, come dici tu, hanno influenzato questo romanzo, che può essere considerato un tributo al fumetto: ci sono riferimenti agli autori, ai personaggi, ai generi e alle atmosfere. Il protagonista è un eroe in armatura che esternamente assomiglia più a Gaiking che a Iron Man. Metallo d’Ombra concentra, quindi, più generazioni, coniugando comics supereroistici e manga di mecha. Il protagonista è una specie di Peter Parker, ma allo stesso tempo convive ogni giorno con la sua maledizione che lo accompagnerà forse per sempre, senza impedirgli di capire qual è la cosa giusta da fare. Arsian – il nome del ragazzo – è in cerca di riscatto, ha un grande senso del dovere, ma ha i timori, le paure di un adolescente e come un adolescente ama e soffre.


Quali caratteristiche deve possedere un supereroe per
essere veramente tale?

Deve farsi carico di quelle battaglie che gli altri non hanno modo di affrontare. Deve saper gestire in modo vincente situazioni che risultano impossibili per gli altri. E deve avere un gran cuore, che lo aiuti a trovare in sé la forza per compiere la sua missione, ma anche il coraggio a rinunciare a quanto può mettere a rischio il suo ruolo.


Senza fare spoiler, ti andrebbe di presentarci Valkir?
 Senza volerlo, credo di averlo giù fatto. Mi sono ispirato al Gaiking di Go Nagai, ma ho voluto che invece che essere il pilota di un super robot l’essere umano potesse trasformarsi in un’arma. Per certi versi richiama Tekkaman, Guyver o, appunto, Iron Man.



Escludendo Valkir, eroe di tua creazione, qual è il tuo supereroe preferito e perché? 
Assolutamente Batman. Perché non è solo un supereroe: è un eroe romantico, carismatico, tenebroso. Ha tutte le caratteristiche per essere immortale, per resistere al rischio della dimenticanza. Dove lo trovi un uomo che non ha poteri ma che sa trovare nei suoi limiti quanto serve per battere qualsiasi avversario? Non dimentichiamo che Batman è stato uno dei pochi supereroi ad essere riuscito a battere Superman. Poi mi piacciono Wonder Woman, Devil, Iron Man, Elektra, Witchblade, Hawkman… solo per citare gli americani.


Se un giorno potessi trasformarti in un supereroe, quali poteri ti piacerebbe avere e come li impiegheresti? 
Credo che il Valkir non sarebbe male.


Metallo d’Ombra sembra essere il primo capitolo di una saga benché non sia specificato da nessuna parte. Me lo confermi? In tal caso sei già al lavoro per la stesura del sequel? 
Ci sono ottime possibilità che decida di scrivere un sequel o uno spin off. Voglio farlo, però, non perché credo di doverlo fare, ma perché sento di doverlo fare. Mi piacerebbe tornare a parlare di Arsian, ma anche di Artulian e Aureana – i fratelli maggiori di cui poco si racconta in Metallo d’Ombra – o magari inventare un nuovo eroe/una nuova eroina di sana pianta le cui vicende si intreccino in qualche modo con quelle del Valkir.


Hai all’attivo diverse pubblicazioni. Cosa puoi raccontarci della tua esperienza nel mondo editoriale e quali consigli daresti a chi desideri pubblicare un libro? 
Ho conosciuto poche luci e molte ombre, anche se ammetto che pubblicare libri sia già una gran cosa. Metallo d’Ombra è il mio decimo libro, pubblicato con il mio editore storico, Il Foglio, l’unico che sia rimasto nel tempo dopo numerosi, continui abbandoni. Pubblicare non è la cosa più difficile, la cosa complicata è far conoscere il proprio prodotto e riuscire a far restare il tuo libro a catalogo. Molti libri vengono pubblicati in Italia, la buona parte dei quali vengono scordati. Vorrei che per le mie opere non accadesse. Quando ho pubblicato il mio primo romanzo, dodici anni fa, avevo un’idea molto ottimistica dell’editoria, pensavo che pubblicare un romanzo sarebbe stato il punto di partenza per una carriera da scrittore. Adesso sono convinto che nessuno ti regala niente in questo settore, ma solo se non hai un nome che già si fa ricordare. Se non sei già un volto noto, o non hai qualcuno alle spalle che ti adotti, allora avrai vita molto difficile.


Ti va di parlarci del circolo “Letture Corsare” di cui fai parte?

E’ una bella realtà nata a Borgaro Torinese, realizzata da scrittori e lettori per promuovere i libri. Letture Corsare, promuove i giovani autori del territorio – e non solo – e lo fa organizzando eventi in cui il libro e la scrittura siano centrali. Le presentazioni che organizza sono molto curate ed approfondite, e cerca di realizzarle in luoghi solitamente estranei alla scrittura, come le sale consiliari, le piscine, le trattorie. Tra gli appuntamenti più interessanti ci sono il ciclo di presentazioni Consiglio d’Autore, che hanno luogo una volta al mese nella sala del Consiglio di Borgaro, e il calendario estivo Stile Lib(e)ro, dove vengono creati veri e propri eventi attorno al libro, da reading a poetry slam, da mostre a esibizioni musicali a tema.


Rimanendo in tema di lettura, che tipo di lettore sei? Ci sono libri o autori ai quali ti ispiri o che rappresentano per te un modello di riferimento? 
Sono un lettore onnivoro, anche se prediligo i generi intimista e fantastico. Tra gli autori che seguo e a cui un poco mi ispiro ci sono Haruki Murakami, Terry Brooks e Neil Gaiman. Di recente ho piacevolmente scoperto Carlos Ruiz Zafon.


Sogni nel cassetto e progetti per il prossimo futuro? 
Ho un certo numero di romanzi e racconti chiusi nel cassetto che aspetto di poter far leggere e di poter pubblicare. Mi piacerebbe sviluppare alcune storie già messe sulla carta e, in alcuni casi, dato alle stampe. Inoltre  sto curando un’antologia di racconti fantastici scritti da autori torinesi e ambientati nel capoluogo piemontese dal titolo Tonirica. Sarà un bel prodotto, che sono certo piacerà e farà parlare di sé. Mi piacerebbe, poi, realizzare eventi attorno alle mie pubblicazioni. Poche settimane fa ho assistito ad una performance teatrale ispirata al mio romanzo Aziza e mi è piaciuta molto.

E per saperne di più...











 

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