lunedì 8 luglio 2013

Recensione: Ali di tenebra

Titolo: Ali di tenebra
Autore: Mauro Saracino
Editore: Plesio
Pagine: 290
Prezzo cartaceo: 14,00
Prezzo Ebook: 2,49

Descrizione:
Angeli e demoni combattono da millenni sul nostro piano esistenziale e gli esseri umani svolgono per loro la
funzione di pedine preziose. Non possono però essere manipolati direttamente, poiché protetti dal divino
libero arbitrio. In questo scenario si muove Mayra, una delle poche persone a conoscenza del segreto a causa
di un terribile presagio avuto da adolescente. È una ragazza sola, caparbia e cinica, votata alla caccia di
quelle che vengono chiamate “ali bianche”. Al contempo troviamo tra le pagine di questa storia Alessio,
all’oscuro di tutto e alle prese con la sua drammatica situazione familiare. Il ragazzo, impreparato a
conoscere la realtà, non sa di reggere in mano la bilancia della guerra in atto.

L'autore:

Mauro Saracino. Nato a Roma nel gennaio del '79, ha esordito nel 2007 con il romanzo horror La Casa Del Demone, con Asengard Edizioni. Nel 2011 ha partecipato all'antologia "365 storie cattive", curata da Paolo Franchini, con il racconto L'ultima verità. Il racconto Ratti in Piscina è stato scelto per il progetto La Corte Shorts, per La Corte Editore. Esce nel 2011 Il Gioco Della Mantide per Nulla Die, primo esperimento nell'ambito del thriller e primo romanzo ambientato a Roma. A Febbraio 2012 esce Ali Di Tenebra per la Plesio Editore, in cui riprende alcuni personaggi de La Casa Del Demone. Il romanzo arriva secondo al premio nazionale Magia Urban Pret-A-Porter come miglior urban fantasy italiano per adulti. Ha partecipato all'iniziativa Tremare Senza Paura, organizzata da Nero Cafè con il racconto Corsa Di Mezzanotte. Nel 2012 esce Game Master per Lettere Animate, altro thriller ambientato a Roma. Dallo stesso anno collabora con l'associazione culturale Nero Cafè, con la rubrica The Interpreter, dove si occupa di romanzi di genere mai tradotti in italiano.
È appena uscito per Watson Edizioni l'horror Il Richiamo Del Sangue

La recensione di Miriam:

Sopravvivere alla persona amata è una delle prove più difficili che la vita ci possa riservare. Alessio di sicuro non era pronto a perdere Silvia, non proprio quando erano appena andati a vivere insieme e progettavano il matrimonio, quando la sua felicità dipendeva dal suo sorriso e lei era ancora nel fiore degli anni. La leucemia però è un mostro che non perdona, non si lascia intimidire dall’amore né dalla giovinezza.
Così Alessio si ritrova solo, a cercare sul fondo di una bottiglia una buona ragione per non farla finita. Quasi avesse sfregato una lampada magica la sua buona ragione arriva sul serio; bussa al suo campanello a tarda sera ma non è esattamente quello che si sarebbe aspettato − d’altra parte, si sa, il destino spesso si realizza attraverso percorsi tortuosi e imperscrutabili.
L’ospite inattesa si chiama Francesca, è la fidanzata di suo fratello Stefano, che non vede ormai da mesi, e non porta buone notizie. Rimasto improvvisamente senza lavoro, il ragazzo si è lasciato trascinare in un losco giro che prometteva facili guadagni. Gli affari purtroppo non sono andati come previsto e adesso ha un debito di trentamila euro con un boss malavitoso. Restano pochi giorni per saldarlo, diversamente Stefano pagherà con il sangue. La ragazza, non sapendo a quale santo votarsi, ha pensato di chiedere aiuto ad Alessio.
In realtà anche quest’ultimo è in procinto di essere licenziato (la crisi non ha risparmiato la fabbrica di birra in cui lavora) e il suo conto in banca è a secco, ma l’amore fraterno è un pozzo senza fondo.
Ecco allora che il giovane abbandona i suoi propositi suicidi e si attiva per evitare il peggio.
Sarà così che conoscerà Daniel, un mafioso senza scrupoli, e non potendo corrispondergli la somma dovuta, finirà per scendere a patti con lui. Se porterà a buon fine un certo lavoretto, l’incidente potrà considerarsi chiuso e i due fratelli avranno salva la pelle.
Ovviamente il lavoretto in questione non sarà un gioco da ragazzi e condurrà Alessio ben al di là del previsto.
Questo incipit in odore di crime-novel, in effetti non è che il preludio a un urban fantasy assai insolito. Per buona parte la storia si sviluppa nel torbido universo criminale governato dalla cosche mafiose; dalla realtà attinge a piene mani e nella realtà affonda le sue radici. Gradualmente tuttavia, si delinea un secondo filo narrativo che varca i confini della realtà (almeno di quella comunemente percepita). Quasi si trattasse di una storia nella storia, ai capitoli che seguono le vicende di Alessio si alternano capitoli che hanno per protagonista Mayra, una misteriosa ragazza che per mestiere fa la sterminatrice di Ali Bianche. Sarà attraverso questo personaggio che l’elemento paranormal comincerà a insinuarsi nella trama. Alla guerra di mafia si sovrapporrà allora una seconda griglia che ci condurrà alla scoperta di un’altra guerra in atto da millenni: quella tra angeli e demoni. Solo quando i due piani di realtà si incontreranno su un terreno comune e i due fili narrativi si legheranno indissolubilmente, il quadro d’insieme si svelerà nella sua interezza regalandoci un graditissimo effetto sorpresa.
Da buon affabulatore, Mauro Saracino cattura l’attenzione, incuriosisce, stupisce. Al pari di un ottimo stratega dissemina indizi e colpi di scena tra le pagine badando bene a non svelare troppo e subito e depistando all’occorrenza, sì da costringere chi legge a tirare dritto fino all’epilogo.
La commistione di generi alla base del romanzo produce un risultato originale, un romanzo criminale in salsa fantasy in grado di accostare in maniera credibile due universi alla’apparenza distanti.
Pur rivelandosi dotato di una fervida immaginazione inoltre, l’autore non rinuncia mai del tutto al realismo, neanche nell’affrontare i passaggi fantasy. Particolarmente interessante è il modo in cui applica alla sfera ultraterrena le stesse dinamiche che regolano i rapporti umani. Così in cielo come in terra, non c’è una netta distinzione tra buoni e cattivi. Cattiveria e bontà sono concetti relativi, cosicché la guerra tra angeli e demoni in cui ci trascina non è la scontata riproduzione di un conflitto secolare in cui è facile scegliere da che parte stare. Preparatevi dunque a imbattervi in creature angeliche non meno pericolose di quelle infernali e a fare i conti con capacità di trasformismo che non mancheranno di confondervi ulteriormente le idee giacché se le tenebre possono occultare mostri temibili, la luce può rivelarsi ingannevole e offuscarvi ugualmente la vista.
Lo stesso protagonista non è un eroe eppure è un prescelto, non conosce il gioco di cui è pedina eppure è un pezzo conteso da ambo le parti sulla scacchiera. Non è un vincente e nemmeno un perdente e soprattutto per questo, suscita empatia. Alessio è uno di noi, un ragazzo comune a cui il destino ha riservato brutte sorprese ma non ha negato una possibilità di scelta.
Verità o illusione?
Ali di Tenebra è un’altalena sospesa tra le due, vi farà assaporare l’una e l’altra e quando verrà il momento di chiudere il libro, vi garantisco, non sarà facile decidere da che parte scendere.








 

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