giovedì 20 marzo 2014

Recensione: Silver

Titolo: Silver 
Autrice: Kerstin Gier 
Editore: Corbaccio 
Collana: I narratori 
Pagine: 380 
Prezzo: 16,60 euro 
Il primo libro della Trilogia dei Sogni

Descrizione:
Porte che si spalancano su luoghi segreti, statue che parlano, una ragazzina che si aggira con un’ascia in mano… I sogni di Liv Silver non sono tranquilli negli ultimi tempi. Soprattutto uno: un sogno in cui si ritrova di notte in un cimitero insieme a quattro ragazzi impegnati in un rituale dall’aspetto satanico. E questi tipi hanno un legame con la vita vera di Liv, perché sono Grayson, il fratellastro appena acquisito da quando la mamma ha portato lei e la sorella a vivere a Londra dal suo nuovo compagno, e i suoi amici. Perché adesso Liv frequenta la stessa scuola. La cosa veramente strana, però, è che da quando è a Londra, Liv ha scoperto di avere accesso ai sogni degli altri. Attraverso porte dai colori e forme diverse entra letteralmente nell’inconscio dei suoi amici. Una faccenda affascinante, se non fosse che, da alcune frasi che capta durante il giorno, sembra che loro siano consapevoli della presenza di Liv nei propri sogni. Come è possibile?


L'autrice:
Kerstin Gier è nata nel 1966 e vive con marito e figlio vicino a Bergisch Gladbach, in Westfalia. Alla sua attività di insegnante ha affiancato dal 1995 quella di scrittrice. I suoi romanzi, come «Männer und andere Katastrophen», da cui è stato tratto un film, «Für jede Lösung ein Problem» e «Die Mütter-Mafia», sono rimasti per mesi in vetta alle classifiche tedesche dei libri più venduti. Il successo planetario lo ha raggiunto con romanzi femminili estremamente divertenti, apprezzati per la loro ironia, come «In verità è meglio mentire» e «L'uomo che vorrei», pubblicati da Corbaccio, e soprattutto con i libri della trilogia fantasy «Red», «Blue» e «Green». In Germania i suoi libri hanno venduto 4 milioni di copie e sono tradotti in quindici paesi.

La recensione di Miriam:

Onirico. Probabilmente è l’aggettivo più scontato da associare a Silver ma anche quello che meglio di qualunque altro può rappresentarlo perché varcare la porta raffigurata in copertina significa davvero entrare nel mondo dei sogni.
Un mondo folle, visionario, governato da una logica inversa che pure potrà sembrarvi molto familiare perché è strambo allo stesso modo quello che tutti frequentiamo di notte.
Ciascuno di noi, chiudendo gli occhi, è in grado di dischiudere un uscio che dà accesso a un luogo segreto in cui i desideri e le paure più recondite prendono vita ma quasi nessuno è in grado di sbirciare nei sogni degli altri o di condividere le esperienze vissute nella fase R.E.M.
Una prospettiva intrigante, non vi pare?
Ebbene per i protagonisti di questa storia tutto ciò è possibile, sebbene sia un privilegio per il quale c’è un prezzo piuttosto alto da pagare.
Tutto comincia con un libro vecchio e polveroso e un giochino tra ragazzi nella notte di Halloween.
Tutto comincia con un patto demoniaco che nessuno sembra prendere sul serio e poi… la situazione precipita fino a che non arriva lei: Liv Silver, la persona che forse potrà porre fine a un incubo e salvare i sogni più belli.
Da tempo non mi capitava di leggere uno YA originale e spumeggiante come questo. Banditi i soliti vampiri e licantropi e le storie d’amore impossibili, Kerstin Gier ci prende per mano e ci guida su un sentiero insolito. Non vi inganni l’incipit in odore di già letto. Due sorelle adolescenti, Liv e Mia, si trasferiscono a Londra con la mamma che ha appena intrapreso una relazione d’amore con Ernest, a sua volta padre single di due ragazzi − Grayson e Florence. Nuova casa, nuova scuola e nuova famiglia allargata dunque, giacché tutti si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto. La situazione iniziale è la stessa che accomuna la maggior parte dei romanzi ascrivibili allo stesso genere ma, a partire da qui, la trama spicca il volo verso lidi inesplorati.
Voce narrante è Liv che parla in prima persona. In principio il suo è il semplice racconto di una ragazza costretta dagli eventi a ricominciare da zero in una città e fra gente che non conosce. Quando il giorno finisce e si addormenta però accade qualcosa di imprevisto. Liv precipita letteralmente nel sogno di qualcun altro e in quello strano posto scopre di poter interagire con persone che non ha mai incontrato prima ma che ritroverà nella realtà al suo risveglio.
Conoscerà in questo modo i suoi compagni di avventura, quelli che la trascineranno in un gioco allettante quanto pericoloso: Jasper, Arthur, Henry e lo stesso fratellastro Greyson. Amici inseparabili, oltre che gli studenti più belli della scuola, i quattro ragazzi erano appunto alla ricerca del quinto, indispensabile, giocatore quando Liv è cascata nel loro sogno.
L’intera storia si svolge su due piani di realtà destinati a intrecciarsi: quello su cui scorre la vita scolastica con i suoi alti e bassi e i pettegolezzi diffusi dal Tittle tattle Blog e quello su cui viaggiano i sogni.
Lo stile narrativo è frizzante e pregno di grandissima ironia, i personaggi sono tutti ben caratterizzati e riescono a far breccia con estrema facilità nel cuore del lettore. Credibilissima e simpatica è Liv, razionale e scettica, non si lascia abbindolare facilmente dalle favole e affronta con piglio battagliero la bizzarra situazione in cui finisce per essere invischiata. Certo, in presenza di Henry, perde qualche colpo ma rimanere indifferenti al suo cospetto sarebbe una bella sfida per qualunque ragazza.
Lui è bello quanto misterioso e, forse, è questo il suo maggior elemento di fascino. Nella realtà appare distante e quasi cinico ma in sogno…
Grayson è leale e protettivo proprio come un fratello maggiore, Arhur è il più serio del gruppo, mentre Jasper è un cinico. 
Ognuno dei protagonisti ha una personalità ben definita e affascina a suo modo.
I personaggi secondari non sono da meno. Mia, in particolar modo, suscita grande simpatia per la schiettezza e le sue doti investigative. E che dire di Lottie, la tata tedesca che diventa dislessica quando si emoziona, o di Secrecy, l'inforatissima amministartrice del blog scolastico dall'identità segeta? 
Affezionarsi a tutti loro e appassionarsi alle rispettive vicende è inevitabile
L’autrice imbastisce un bel mistero da svelare e contemporaneamente costruisce un mondo immaginario − ma non troppo − che si connota come il vero punto di forza dell’opera.
Ogni volta che i personaggi si addormenteranno saremo catapultati con loro in una dimensione parallela, strampalata un po’ come il Paese delle Meraviglie, ma allo stesso tempo regolata da alcuni punti fermi. Puntualmente ci ritroveremo in un corridoio attraversato da molteplici porte chiuse, tutte diverse tra loro per forma, materiali e colori e in continuo movimento. Pian piano scopriremo che ogni porta appartiene a un individuo differente, che non è possibile varcarla in assenza di alcune condizioni e che dietro di essa si cela il personale mondo onirico del suo proprietario. Se, come me, siete curiosi per natura, vi garantisco che quelle porte eserciteranno su di voi un fascino irresistibile e varcarle sarà un’esperienza irrinunciabile.
A differenza di quelle che costellano il corridoio dei sogni, la porta nel finale rimane aperta a nuove possibilità giacché questo non è che il primo capitolo di una trilogia. Il sequel che, spero non tardi ad arrivare, è già virtualmente nella mia wishlist.
















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