martedì 5 agosto 2014

Anteprima: L’Estate Segreta di Babe Hardy di Fabio Lastrucci

Titolo: L’Estate Segreta  di Babe Hardy 
Autore: Fabio Lastrucci 
Genere: Horror/Black Comedy 
Pagine: 254 
Prezzo: 3,99 ebook 9,90 cartaceo 
Data di Uscita: 29 luglio ebook, Seconda settimana di settembre cartaceo



Descrizione:
La favolosa Hollywood degli anni ’30 si tinge di horror per un contagio ripugnante che si propaga grazie alla promiscuità dell’ambiente cinematografico. Le vittime mostrano un crescente bisogno di sangue, insieme a disturbi della personalità e bizzarri effetti collaterali.
Potrebbe mai trattarsi di vampirismo?
Lo sperimenteranno loro malgrado Oliver Hardy e Stan Laurel, trascinati in un incubo che coinvolge illustri colleghi – la “fidanzata d’America” Mary Pickford, l’atletico Douglas Fairbanks Sr. e Bela Lugosi – in una doppia vita da tenere nascosta alla legge, ai giornali e soprattutto al sinistro dottor Rainer Von Herb.
Tra pedinamenti notturni, profanazioni di tombe, sparizioni e ricatti sventati, le disavventure di Laurel e Hardy attireranno le indagini di un cocciuto tenente di polizia. Il duo incrocerà occultisti dispeptici e truffaldini, criminali di mezza tacca, cacciatori di vampiri e il terribile patriarca Arthur Jefferson, venuto dall’Inghilterra per restituire Stan Laurel al teatro.
L’azione si mescola all’umorismo nero in una black comedy che omaggia i miti del cinema attraverso una narrazione rapida e vivida.
Come la finzione del grande schermo, tutto si rivelerà molto diverso da ciò che appare. La spiegazione di ogni cosa giungerà in un convulso faccia a faccia con l’unico uomo a Los Angeles che conosce la vera natura del clan dei “notturni”.

L'autore:
Fabio Lastrucci nasce a Napoli nel 1962. Scultore e illustratore, ha lavorato per le principali reti televisive nazionali, il teatro lirico e di prosa con i laboratori Golem Studio, Metaluna e Forme mentre attualmente porta avanti il progetto artistico Nuages – morbidi approdi con il fratello Paolo. Nel 1987 disegna l’albo a fumetti La guerra di Martìn, su testi del drammaturgo Francesco Silvestri. Come autore di testi ha messo in scena lo spettacolo teatrale Racconti Salati (con Fioravante Rea e Fulvio Fiori), inoltre ha pubblicato numerosi racconti in riviste e antologie edite tra gli altri da Il Foglio Letterario, CS_libri, Perrone, Montag, DelosBooks, Ciesse e Dunwich.
Nel 2012 presenta con le Edizioni Scudo il saggio I territori del fantastico, una raccolta di interviste semiserie con autori italiani e stranieri. Nel 2014 pubblica gli ebook di fantascienza Max Satisfaction (con le edizioni La mela avvelenata) e Utopia Morbida (con Asterisk edizioni). Con Milena Edizioni pubblica il suo primo romanzo Precariopoli – come trovare lavoro a Napoli mentre cerchi di svignartela senza pagare il conto.
Collabora con intereviste e articoli con le riviste «Delos Science Fiction», «Fralerighe fantastico» e «Rivista Milena».

 
Dalla prefazione di ALEXIA BIANCHINI


Cosa sarebbe accaduto se questi due personaggi così amati si fossero trasformati in vampiri?

Già, avete sentito bene. È qui che Lastrucci mi ha ammaliata, dando vita a un’ucronia fantasy dal profumo antico, rievocando grandi icone del passato. E non certo pescando dalle moderne storie di succhiasangue, ma carpendo dai più classici dell’horror. E quale fu il primo film sul signore incontrastato della notte? Chi interpretò il primo Dracula su pellicola?

Una domanda semplice per gli appassionati del genere horror. Per molti di noi Bela Lugosi è stato il primo grande interprete di film di paura. Il suo sguardo magnetico ha terrorizzato migliaia di fan. Sarà lui l’artefice dell’infezione che ha colpito Hollywood in questo romanzo?

UN ASSAGGIO

«Okay, chi glielo spiega, adesso?»
«Io passo», fece Oliver, deciso. «Qualcosa mi dice che sarebbe poco entusiasta della notizia.»
«Babe, tocca a te e lo sai. Tra noi due sei stato il primo a diventare un vamp…»
«Ti proibisco di usare quella parola, Sant’Iddio! Non siamo certo dei personaggi da incubo e nemmeno dei mostri sanguinari, e nemmeno…»
«Okay, okay, ho capito, non siamo questo, non siamo quello…» Stan si lasciò andare a una risata maliziosa e triste. «Eccoci a fluttuare nel limbo dei “nonpiri”. Eh, ti piace questa definizione, Babe? Dillo a Fin che siamo tutti nonpiri.»
Con un grugnito, Hardy girò le spalle per tagliare corto la questione. «Piantala di dire sciocchezze e aspettami qua.»
La sua sagoma imponente scivolò nella stanza da letto, lasciando da solo Laurel ad accendersi una malinconica Pall Mall.
Nell’arco di due o tre boccate, l’attore sentì un parlottare esitante che assunse presto degli accenti nervosi. Infine, dopo l’esplosione di un sonoro «che cosa?» fece seguito un tonfo e un grido baritonale.
Stan sospirò, sollevando lo sguardo al cielo con rassegnazione. Schiacciò il mozzicone sul pavimento.
Ecco un altro occhio nero in arrivo.
 

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