sabato 20 settembre 2014

Recensione: Il sussurro dell'Uomo Nero

Titolo: Il sussurro dell'uomo nero 
Autore: Emanuele Corsi 
Editore: Nero Press 
Collana: Inizi 
Pagine: 202 
Prezzo: 15 euro



Descrizione:

La collana Inizi di Nero Press Edizioni dedicata ai più piccoli vede la sua terza uscita, Il sussurro dell’uomo nero, stavolta con un vero e proprio romanzo scritto dall’ottimo Emanuele Corsi e illustrato dai pennelli della straordinaria Ilaria Tuti. Lisa è una ragazzina dalla fervida immaginazione, le piace raccontare storie e nella sua stanza ci sono moltissimi giocattoli. Una notte, la sua bambola preferita, Corinna, viene avvicinata dall’Uomo Nero, che le sussurra all’orecchio qualcosa di misterioso. Da quel momento, la vita di Lisa diviene un Inferno. Corinna, la delicata damina di porcellana, inizia a plagiare gli altri giocattoli contro la padroncina e riesce persino a rivoltarle contro le persone a lei più care! L’unico che le resterà fedele è un vecchio pupazzo, così brutto da non avere neanche un nome. O meglio, Lisa l’ha sempre chiamato solo “Coso” e con lui fuggirà in soffitta, attraverso un teatrino polveroso, ritrovandosi in un altro mondo, dove i ruoli sono invertiti: i giocattoli sono vivi mentre lei diventa di plastica. La soffitta urlò, o qualcosa del genere. Per un attimo Lisa vide tutto ciò che aveva davanti tendersi all’infinito verso il teatrino, e “oltre” il teatrino: poi fu lei stessa ad allungarsi a dismisura, risucchiata nella finestra insieme al suo pupazzo. E, infine, tutto si fece scuro. L’avventura di Lisa e Coso è appena cominciata e non sarà facile per loro riuscire a sventare il piano ordito da Corinna, che farebbe di tutto pur di vendicarsi della sua piccola padrona, che non l’ha mai fatta giocare come lei avrebbe voluto… La narrazione, ampiamente alla portata anche dei lettori più grandi, vi trascinerà nel bizzarro e variopinto Mondo in Soffitta insieme a Lisa, Coso e agli amici Bart e Cristina, in quello che potremmo definire un moderno Wonderland tutto italiano.
 
Gli autori:  
Emanuele Corsi – L’autore  
Da sempre prolifico story-teller a beneficio di pochi intimi, Emanuele Corsi negli ultimi anni conduce una doppia vita: di giorno consulente informatico e padre di famiglia, di notte scrive mentre dorme (o dorme mentre scrive). Trova il tempo di aggiornare un blog, “Il pigro creativo” contenente racconti inediti e articoli su cinema TV e narrativa, e nel 2013  pubblica il racconto Processi irreversibili nella raccolta Scimmiette di mare Project: Kill your writer (Nero Press Edizioni), opera con cui “uccide” Valerio Evangelisti (che poi firma la prefazione al volume), dopo aver vinto l’omonimo concorso. È finalista con un racconto horror al Premio Algernon Blackwood 2013.
Ilaria Tuti – L’illustratrice 
Friulana, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2012 (Isabel, Edizioni Montag). Per Delos Digital ha pubblicato in ebookLa fame e l’inferno, con Carlo Vicenzi, Ceneri e Nido di carne nella collana The Tube; i romanzi brevi Cerberus, Egemona eProfondo Alpha, per la collana Chew-9. Ha pubblicato diversi racconti in antologie, tra cui ricordiamo Fiore d’inverno ne I Racconti del Laboratorio (Nero Press Edizioni), ed è stata finalista al Premio Algernon Blackwood 2013. Ama dipingere e realizza illustrazioni e cover per romanzi; sue le copertine de L’Autunno di Montebuio e Per ironia della morte, entrambi i libri editi da Nero Press Edizioni.

La recensione di Miriam: 


L’Uomo Nero è una presenza immancabile nella cameretta di ogni bambino. Che si nasconda nell’armadio o si acquatti sotto il letto, lui è lì, pronto ad allungare la sua ombra e a colmare la notte di Paura – quella con la P maiuscola, s’intende. 
Lisa è una bambina informata e coraggiosa, all’Uomo Nero non crede, tuttavia, un giorno le capita di vederlo proprio nella sua stanzetta che sussurra qualcosa all’orecchio di Corinna, la sua bambola del cuore e, da quel momento, la sua vita assume una stranissima quanto sinistra piega.
Tutto comincia con un attacco a sorpresa, sferrato da un dinosauro di plastica: mentre Lisa sorseggia un tè immaginario con le bambole e la sua amichetta Cristina, un allosauro rosa, affonda i denti nel braccio di quest’ultima.
Non è che l’inizio di una catena di infausti eventi destinati a sconvolgerle l’esistenza perché, a partire da qui, di cose assurde ne succederanno tantissime e non saranno piacevoli. I giocattoli di Lisa prenderanno vita e faranno di tutto per procurarle dei guai, persino la mamma, si trasformerà in una sorta di strega cattiva, intanto, la ferita di Cristina comincerà a produrre delle terribili conseguenze.
Per salvare l’amica e ripristinare l’ordine naturale delle cose, Lisa dovrà sfidare lo spaventoso Mondo in Soffitta, un terrificante regno parallelo in cui i giocattoli dimenticati sono vivi e gli umani non sono che pupazzi votati a subire la loro ira. Per affrontarli Lisa potrà contare su un solo alleato, quello che non avrebbe mai voluto: Coso, il bambolotto di pezza più brutto che esista, riaffiorato come per magia dalla cesta dei giochi che non servono più…
Attingendo dal pozzo dei terrori ancestrali, Emanuele Corsi dà vita a un universo immaginifico decisamente oscuro nel quale ci trascina senza esitazioni. Al pari dell’Uomo Nero ci sussurra all’orecchio una storia misteriosa ma che ha qualcosa di familiare al tempo stesso perché narra di paure che tutti noi abbiamo provato nell’infanzia, e che spesso non svaniscono del tutto con l’età.
Il timore di perdere l’affetto delle persone che amiamo, di non sentirci più protetti in un luogo che credevamo sicuro… il sospetto che i giocattoli possano essere qualcosa di più che semplici oggetti inanimati. Non vi è forse capitato di indugiare in simili pensieri almeno una volta da bambini?
Ad animare queste pagine – con la complicità delle bellissime illustrazioni che si alternano al testo scritto – è una fiaba dark, rivolta ai più piccoli ma in grado di far correre qualche brivido lungo la schiena anche ai lettori più adulti che, leggendo, avranno la sensazione di ritornare indietro, al tempo in cui la stanza dei giochi, a luci spente, sembrava trasformarsi in un luogo pieno di mostri e irto di pericoli.
Le atmosfere, le tematiche, i personaggi non possono che richiamare alla mente la Coraline di Neil Gaiman. Sebbene Il sussurro dell’uomo nero si ritagli  una sua fetta di originalità, moltissimi sono i tratti in comune tra le due opere, dalle protagoniste alla figura della madre cattiva (qui Psico- Mamma, Altra Madre nel romanzo di Gaiman); dalla presenza di un mondo parallelo la cui porta accesso si nasconde dentro casa ai bizzarri vicini che si trasformano in improbabili aiutanti. Se in Coraline avevamo la bizzarra coppia formata da Miss Forcible e Miss Spink che forniscono alla bambina un prezioso amuleto, qui abbiamo la signora Tao-Ping che regalerà a Lisa una preziosa scatola di mentine.
D’altra parte le illustrazioni che arricchiscono il testo, contribuiscono a rafforzare la suggestione avendo anch’esse un taglio che sembrerebbe di ispirazione bartoniana.
Si tratta comunque di similitudini che nulla tolgono alla godibilità della lettura e che, anzi, proprio in virtù di questo, sento di consigliare particolarmente  agli estimatori dei maestri succitati.













  












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