lunedì 7 marzo 2016

Recensione: La fine della notte

Titolo: La fine della notte
 Le spose della notte 3 
Autrice: Anonia Strega 
Editore: self publishing 
Genere: urban fantasy/paranormal romance 
Pagine: 208 
Prezzo: 0,99 euro 
Disponibile su Amazon

Descrizione:
Elias è libero, privato della memoria, e sta svolgendo il programma di recupero impostogli dal Consiglio, mentre Dunia, riunitasi alle consorelle, scopre di essere incinta. Jeremiah è occupato a tenere sotto controllo un’area in cui pare che i piani di procreazione della Loggia siano ancora in atto, ma continua a lavorare per accordare privilegi a Dunia. Il Consiglio vorrebbe che le ragazze si stabilissero a Palazzo, ma Jeremiah pressa affinché Elias e Dunia non si incontrino. Quando Dunia, incitata da un rituale che ha messo lei e le consorelle in guardia nei confronti della Loggia, decide di rivelare la verità sulla gravidanza a Jeremiah, questi cede al Consiglio e porta a Palazzo le tre donne per proteggerle, ma non sa che qualcuno di molto vicino sta manovrando in segreto contro di loro. Fra un rituale e un incontro, però, certi stimoli visivi possono far riaffiorare i ricordi anche in chi non dovrebbe averne più...

L'autrice:

ANONIMA STREGA si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe, così come i personaggi delle sue storie. Crede fermamente che gli elementi del creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di avventure d’amore paranormali, come quelli dei romanzi “Spettabile Demone”, della trilogia “Le spose della notte”, dei racconti “Killer di cuori”, “La felce e il falò”, “Clausola di rescissione” (su “La mia biblioteca romantica”) e “La fame del ghoul” (su “Romanticamente Fantasy”). Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi. Dispensa consigli magici su anonimastrega.blogspot.it


La recensione di Miriam:

Siamo alle battute conclusive della trilogia Le spose della notte. Con questo ultimo capitolo il cerchio si chiude, e non è un caso che abbia scelto questa immagine giacché, l’autrice mette un punto che coincide anche con un nuovo inizio, richiamando la circolarità dell’esistenza.
Dopo aver scontato la sua pena nella Caverna Magica, vivendo un’esperienza che  l’ha cambiata per sempre, Dunia torna a casa dalle sue consorelle. Finalmente è libera ma, di certo, non può dirsi felice, perché nella prigione in cui è stata ha lasciato il cuore. Dopo il salto nel burrone dell’oblio, Elias non ha più memoria di quello che hanno condiviso, né lei potrà rincontrarlo, però l’amore che nutre nei suoi confronti non è qualcosa che si può cancellare, tanto più perché ha prodotto un frutto concreto: quel frutto ora sta crescendo nel  suo grembo.
Alla fine si sta per realizzare proprio il sogno inseguito dai Maestri della Loggia: una strega darà alla luce un figlio nato dall’unione con un uomo dotato di poteri magici, garantendo la prosecuzione della stirpe; solo che i diretti interessati non lo sanno e non devono saperlo.
La situazione si complica, quando, eseguendo uno dei suoi rituali, Dunia capta delle presenze oscure che gravano sul futuro della sua creatura. A quanto pare i piani di procreazione all’origine della lunga disavventura cominciata nelle notte di Samhain, non sono stati abbandonati, c’è qualcuno che trama ancora nell’ombra per portarli a compimento: questo significa che la strega è in pericolo.
Sarà così che, allo scopo di proteggerla, Jeremiah la condurrà a Palazzo insieme alle sue consorelle.
Dunia si ritroverà allora vicinissima a Elias, confinato nello stesso edificio.
Riuscirà a mantenere le distanze? A reggere il confronto quando si incroceranno e lui non potrà riconoscerla? A partorire un figlio suo, quasi sotto i suoi occhi, senza che lui lo sappia?
Sono interrogativi ai quali non è facile rispondere, a maggior ragione perché, la bottiglia che custodisce i ricordi di Elias si sta misteriosamente svuotando: esiste dunque una possibilità che i suoi sentimenti per Dunia non siano andati irrimediabilmente perduti.
La componente marcatamente romance che aveva caratterizzato il volume di mezzo si smorza, il sentimento rimane al centro dell’attenzione ma torna a combinarsi con l’azione e con la suspense ricostruendo le atmosfere del primo capitolo.
La curiosità di scoprire se Dunia ed Elias potranno ritrovarsi e stare insieme, si somma a quella scatenata dai diabolici piani della Loggia. Capire chi rappresenta un pericolo per Dunia e suo figlio e cosa sta architettando rappresenterà un vero e proprio mistero da svelare.
Ancora una volta, Anonima Strega ci regala una trama emozionante e adrenalinica al tempo stesso, facendoci spaziare all’interno del mondo magico e della spiritualità pagana, alla scoperta di antichi riti e di valori, a volte, trascurati nella frenesia della vita moderna.
Sesso, amore e procreazione: sono tre fra i più grandi misteri dell’esistenza ma rappresentano anche i pilastri su cui si edifica la trilogia. In quest’ultimo capitolo, appunto, il cerchio si chiude con la maternità, ovvero con la magia della nuova vita che nasce sulle ceneri di ciò che è stato.
Quella che questa autrice ci propone con un mix di grinta e delicatezza in fondo è una storia che ha tutto il sapore di un buon fantasy ma che ci parla a gran voce anche di sentimenti e dinamiche universali.
La sete di potere della Logia, il desiderio di preservare la specie a ogni costo, il conflitto fra credi diversi, in fondo, sono tematiche di grande attualità e non così distanti dalla nostra quotidianità.
D’altra parte l’autrice ci mostra come il confine fra il mondo magico e quello che sperimentiamo comunemente sia più sottile di quanto possiamo immaginare perché la magia è dentro di noi: è nell’abbraccio della persona che amiamo, in un grembo gravido, nel sorriso di un bambino, nella terra che ci abbraccia e nel cielo che ci sovrasta. 
Alla fine della notte è questo il messaggio che rimane impresso nel cuore e che passa attraverso la scelta finale dei protagonisti.
La conclusione perfetta per una serie ben scritta, appassionante e diversa dal solito.



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