mercoledì 27 luglio 2016

Blogtour-Giveaway Il libro delle ombre: ottava tappa

Buongiorno cari follower, oggi abbiamo il piacere di ospitare l'ottava tappa del blogtour dedicato al romanzo Il libro delle ombre di Stefano Lanciotti.
Oggi entreremo nel vivo del libro proponendovi un estratto.
Vi ricordo che al blogtour è abbinato un Giveaway che vi dà la possibilità di vincere una copia autografata del libro. Per partecipare basta seguire le istruzioni che troverete in coda a questo post.


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In ogni tappa del blogtour, puoi leggerti un contenuto originale a cura dell'autore e partecipare al giveaway tramite Rafflecopter per vincere una delle tre copie cartacee autografate in premio!



Dati del libro:


Titolo: Il libro delle ombre
Autore:
Stefano Lanciotti
Sito web editore: www.stefanolanciotti.it
Data di uscita:
9 giugno 2016
Genere:
Fantasy
Prezzo: 2.99€ versione completa, gratis in versione parziale “Ingresso nell'ombra”
Lunghezza: 308 pagine
Disponibile qui



Trama: 
Chi è veramente Beryl Anderson? Lei è convinta di essere una ragazza come tante altre ma, quando la sua vita comincia ad andare in pezzi e le accadono cose inspiegabili, l'idea che esista un mondo del tutto diverso da quello che conosce, nel quale lei è una persona molto speciale, comincerà ad apparirle meno incredibile. E assieme a nuovi compagni d'avventure, dovrà imparare a combattere per conoscere a fondo se stessa, salvare la sua vita e, forse, il mondo intero. 

Estratto:

La porta si aprì cigolando su un corridoio in penombra. Eaden vi si infilò e Beryl lo seguì, per girarsi all’improvviso quando sentì il battente richiudersi alle sue spalle, senza che nulla, in apparenza, l’avesse spinta. Gli ingranaggi serrarono di nuovo la porta e loro si trovarono al buio quasi completo.

“Tranquilla, qui non c’è pericolo” la rassicurò il giovane, notando che si era irrigidita.

Allungò la mano e premette il pulsante di un interruttore. Una lampadina, appesa con un filo al basso soffitto, si accese disperdendo parte delle ombre. Il corridoio era stretto e le pareti erano nascoste da lunghe file di scaffali, colmi di oggetti. Eaden si avviò e Beryl lo seguì fino all’ingresso di una stanza quadrata, a una mezza dozzina di passi di distanza dalla porta.

Sbirciò dentro: anche in quell’ambiente le pareti erano coperte per intero da librerie, costellate di volumi antichi e strani oggetti. Ma la cosa che più la sorprese fu una circonferenza di almeno tre metri di diametro, tracciata sul pavimento, al cui interno era iscritta una stella a cinque punte. Aveva già visto quel simbolo - anche se in proporzioni molto ridotte - in altre occasioni. L’ultima volta, ora che ci rifletteva, era stata quella stessa mattina, disegnato sul marciapiede ai piedi dell’evocatore.

Un pentacolo.

“Ma cosa…?” chiese la ragazza, interdetta.

“Come ti ho detto, qui non c’è pericolo” le disse Eaden. “Alcuni degli oggetti qui presenti hanno un’aura in grado di indebolire i poteri delle creature delle Tenebre e quel pentacolo è uno scudo ulteriore: non solo non possono penetrare al suo interno, ma esso impedisce anche di spiarci con il loro udito sovraumano.”

Beryl annuì, interdetta, e lo seguì all’interno. Era affascinata dai tanti oggetti eterogenei - tutti dall’aspetto antico - appoggiati senza ordine apparente sui ripiani delle librerie. Principalmente erano libri di ogni dimensione e aspetto, ma anche pergamene, contenitori di varie forme, un alambicco e una piccola alabarda.

 “Benvenuta.” La ragazza sussultò: la voce proveniva dalle sue spalle.

Si girò. L’uomo che aveva parlato era sulla sessantina, capelli folti e grigi come l’acciaio, portati lunghi fin quasi alle spalle. Una barba altrettanto grigia gli incorniciava il volto, attraversato da più di una cicatrice e da profonde rughe d’espressione. Pur non essendo particolarmente alto o massiccio, dava un’impressione di estrema solidità, rafforzata dai muscoli nodosi delle braccia e dalle ampie spalle che si intravedevano sotto la camicia. Aveva l’aria di un vecchio guerriero - reso saggio dalle battaglie e dalle avversità - e i suoi occhi scuri riflettevano tale saggezza, mentre la osservavano.

“Ti prego, accomodati” le disse, indicandole lo spazio al centro del pentacolo - dove erano poggiati due cuscini - e sedendosi a sua volta a gambe incrociate su uno di essi.

La ragazza ubbidì meccanicamente, mettendosi a sedere con la schiena rigida e senza smettere di osservarlo. Aveva rischiato la vita in almeno un paio d’occasioni per giungere fin lì, ma adesso all’improvviso era combattuta tra la curiosità di sapere cosa stesse succedendo e la paura che scoprirlo avrebbe sconvolto la sua vita più di quanto non avessero già fatto gli avvenimenti delle ultime ventiquattrore. Annuì impercettibilmente, come per fargli segno che era pronta ad ascoltarlo.

“Sono immensamente addolorato per la tua perdita” esordì lui e le rughe della sua fronte si fecero ancora più profonde. “Purtroppo Eaden aveva l’incarico di proteggere te e nessuno poteva prevedere che i Mastini avrebbero compiuto una strage, mentre ti attendevano.”

“Incarico?” chiese Beryl, mentre inconsciamente notava che l’uomo non aveva la strana inflessione di Eaden nel parlare. “Chi ve l’ha assegnato?”

“È stata tua sorella.”

Beryl scosse la testa, incredula. Il suo unico fratello era morto la sera prima assieme ai suoi genitori. Se si trattava di uno scherzo, era veramente di pessimo gusto! Lo scrutò per qualche istante, ma i suoi occhi scuri riflettevano una calma e una serenità tali da convincerla che non la stava irridendo, né stava mentendo. Nonostante ciò, si sbagliava. Non poteva che sbagliarsi.

“Io non ho sorelle” si limitò a dire.

“Non sai di averne” la corresse lui, con un sorriso di comprensione. “Ma è naturale: dovevi essere protetta e, a volte, anche solo conoscere la verità può essere pericoloso. In realtà siete gemelle e siete state separate alla nascita.”

“Non è possibile!” protestò Beryl, spalancando gli occhi, incredula. “Perché i miei genitori avrebbero dovuto fare una cosa del genere?”

“Non sono stati loro a farlo e, in effetti, non sapevano che tu avessi una gemella. Ti hanno adottato quando avevi solo qualche giorno di vita e nessuno glielo ha mai detto.”

Beryl rimase senza parole: non poteva essere stata adottata! Fece per controbattere, ma una serie di pensieri cominciarono ad accavallarsi nella sua mente, facendole morire le parole in gola. Ripensò alla foto della sua famiglia, appesa sulla parete del soggiorno, dietro al divano. Rivide i suoi genitori - entrambi biondi - e suo fratello Nick, biondo anche lui, che somigliava come una goccia d’acqua alla mamma. Poi visualizzò se stessa - capelli e occhi neri - il cui aspetto non ricordava neppure lontanamente né loro né i nonni. La loro differenza era talmente evidente, che si domandò come potesse non essersi posta neppure una domanda, fino a quel momento.

“Non capisco” si limitò a mormorare. “Anche fosse vero, perché non mi avrebbero mai detto che ero stata adottata?”

“Lo hanno fatto per proteggerti e proteggere loro stessi, almeno fino a ieri.”

“E adesso dov’è questa mia… sorella?” Beryl faticò a pronunciare quella parola e lo fece scuotendo la testa. “Perché non è qui?”

 “Tua sorella è in un altro mondo.”


Calendario Blogtour:
21.07  Universi Incantati: Estratto
22.07  Il mondo di sopra: Qualcosa in più
23.07  La Fenice Books: Estratto
24.07  Atelier di una lettrice compulsiva: Approfondimento
25.07  Il bosco dei sogni fantastici: Estratto
26.07  Chiacchiere Letterarie: Intervista
27.07  L'antico Calamaio: Approfondimento
28.07  Flauto di Pan: Estratto
29.07  Ramingo Blog: Intervista 

Partecipa al giveaway (compila il form qui sotto e segui le istruzioni per accumulare più punti e aumentare le tue probabilità di vincere il libro autografato):

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