mercoledì 20 giugno 2012

Recensione: I Custodi della Storia


Titolo: I Custodi della Storia
Autore: Damian Dibben
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Dati:  2012, 331 p., rilegato
Prezzo di copertina: 16, 40 €

Descrizione:
Il padre e la madre di Jake Djones sono scomparsi: potrebbero trovarsi in qualsiasi punto del tempo e dello spazio. Perché alcuni membri della famiglia Djones custodiscono un segreto incredibile: appartengono ai Custodi della storia, una società segreta che viaggia attraverso i secoli per impedire a dei nemici diabolici di mescolare le epoche e farne addirittura sparire alcune. Alla ricerca dei genitori, Jake si trova sballottato fra la Londra del terzo millennio e la Francia del millesettecento, e viene infine condotto a Point Zero, il quartier generale della società dove conosce un gruppo di straordinari agenti e viene a sapere della famiglia Zeldt e dei suoi piani per distruggere il mondo così come lo conosciamo. 

L'autore: 
Damian Dibben, inglese, lavora come sceneggiatore a varie serie televisive e a film per la televisione e per il grande schermo. È orgogliosamente londinese e vive a Southbank con il suo cane Dudley.

La recensione di Sara:
Alan e Miriam vendono sanitari, attività che non va a gonfie vele ma basta per arrivare a fine mese. I due sono sempre presi dal lavoro e sono poco presenti nella vita di loro figlio Jake.
La vita del ragazzo scorre lenta e monotona fino al giorno in cui la madre e il padre partono per una fiera e lui viene affidato per una settimana all’adorata zia Rose.
Al momento del ritorno di Alan e Miriam, Jake decide di accoglierli con una sorpresa ma, qualcosa sconvolge i suoi piani.
All’uscita da scuola due uomini lo rapiscono e lo portano in un luogo sconosciuto. Sarà lì che Jake scoprirà della scomparsa dei suoi genitori.
Il giovane stenta a credere alle parole di quegli sconosciuti che cercano di convincerlo a partire con loro a bordo della Escape, nave che, secondo il capitano Jupitus, li condurrà dai suoi.
Quando Jake acetta di partire con lo strambo equipaggio scopre che i suoi genitori sono Custodi del Tempo, in grado di viaggiare avanti e indietro nella storia e che anche lui possiede questo dono.
L’organizzazione lavora da sempre con l’unico scopo di salvare il passato dai malvagi che vogliono cambiarne il corso.
Una volta arrivati al Punto Zero, Jake e l’equipaggio della Escape intraprenderanno un appassionante viaggio nel tempo che li porterà non solo a scoprire dove sono i suoi genitori e cosa si cela dietro la loro scomparsa ma, anche a sventare un complotto mondiale che mira a trasformare ogni realtà spazio-temporale in un regno personale.
I Custodi della Storia è forse uno dei più avvincenti romanzi fantasy che siano stati scritti negli ultimi anni. Avventuroso, coinvolgente, scorrevole e divertente, si legge tutto d’un fiato.
Damian Dibben utilizza uno stile fresco e giovanile, una scrittura interessante tanto per i più giovani quanto per i più grandi.
I personaggi sono uno dei punti di forza maggiore della storia. Tutti appartengono a epoche storiche diverse ma devono convivere con un potere che li ha costretti fuori dal tempo.
Ognuno di loro è stravagante, nessuno risulta essere monotono o stereotipato. L’autore li caratterizza in maniera eccellente, con pochi elementi utili per costruirsi un quadro psicologico completo.
Affascinanti sono anche le ambientazioni, le descrizioni dei posti visitati dall’equipaggio. L’invenzione più bella è forse quella del Punto Zero, sede centrale dei Custodi. La casa si trova nel 1820, epoca più sicura perché lontana dalla fine della Rivoluzione Francese e non troppo vicina alla Rivoluzione Industriale.
La teoria sul viaggio spazio-temporale elaborata da Dibben è interessante e originale. Nonostante sia un tema ampiamente affrontato da diversi autori, Dibben spiega in maniera semplice e spontanea il fondamento della fisica quantistica secondo cui gli atomi disgregandosi tendono a riunirsi, al di là del tempo e dello spazio.

È per questo che i Custodi sono certi che i loro corpi siano formati da atomi appartenuti a persone provenienti da epoche diverse. Non è casuale che, per poter intraprendere i viaggi nelle varie dimensioni, i protagonisti debbano bere l’Atomium, liquore che permette agli atomi di “addormentarsi” e passare oltre la cortina del tempo.
Il romanzo si legge tutto d’un fiato e non pochi sono i sorrisi che affiorano tra una pagina e l’altra.
Lettura interessante, istruttiva e allo stesso tempo divertente. Una volta salpati sulla Escape non avrete più nessuna intenzione di gettare l’ancora nel mare del tempo.


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