lunedì 19 novembre 2012

Recensione: Trans-Human Express

Titolo: Trans-Human Express
Autore: Lukha B. Kremo
Editore: Kipple officina libraria
Collana: Avatar
Pagine: 248
Prezzo: 15,00 euro

Descrizione:
“Il Presidente degli Stati Uniti d’America perse i sensi una mattina di fine luglio. Quello fu il giorno in cui cominciò la fine.”
Parte sparato Trans-Human Express il nuovo romanzo di Lukha B. Kremo, con una serie di incredibili svarioni dei personaggi più potenti della Terra.
Una strana epidemia si diffonde tra i potenti del mondo: è solo l’inizio di un agghiacciante piano criminale globale.
Luke Pitagora, informatico ed ex detective, viene chiamato a far parte di una commissione per indagare sul fenomeno, ma presto si rende conto che la commissione stessa è sotto controllo. Proseguirà le indagini da solo, con l’aiuto di due fedeli automi.
La chiave è difficile da scovare, perché si trova tra le pieghe della musica…
I tre scopriranno che qualcuno sta comunicando con il passato assicurandosi il “download” delle menti più geniali e decisive della Storia per modificare e sconvolgere la situazione politica attuale.
E ci riuscirà.
Ispirato alla Trilogia degli Illuminati di Robert Anton Wilson, ne risulta un originale thriller internazionale in cui gli elementi di fantascienza tecnologica e cyberpunk s’inseriscono nel filone catastrofista, di cui Sergio Alan D. Altieri rappresenta il maestro in Italia, creando il mosaico di un’Umanità lucidamente folle e in precario equilibrio tra leggi dell’economia e spinta spirituale.

L'autore:

Lukha B. Kremo è autore di romanzi e racconti non solo di fantascienza. Ha diretto la rivista Avatär, vincendo tre Premi Italia Fantascienza. Ha pubblicato racconti su varie antologie tra le quali Supernova Express (2006, Fantanet), Frammenti di una rosa quantica (2008, Kipple) e Avanguardie Futuro Oscuro (2009, Kipple).
Ha pubblicato cd di musica elettronica con lo pseudonimo di Krell e organizzato il progetto Sonora Commedia.
Dopo Il Grande Tritacarne (2005) e Gli occhi dell’anti-Dio (2008), con Trans-Human Express Lukha B. Kremo è risultato per la seconda volta finalista al Premio Urania Mondadori e si conferma come voce originale della fantascienza italiana.

La recensione di Miriam:
Immaginate un concerto organizzato in una ex discarica. La folla eccitata acclama le Cunt  e, quando le note di un punkrock adolescenziale finalmente riempiono la sala,  il presidente degli Stati Uniti Paul Dillinger compare sul palco. Indossa jeans strappati, una camicia stile ranch e stivali. La notizia che sarà il nuovo frontman della band manda il pubblico in delirio.
Fin qui nulla di particolarmente catastrofico. Può accadere a chiunque di lasciarsi prendere da un raptus di follia, oggi come nel 2070 (è questo l’anno in cui siamo). Ma se non si trattasse di un caso isolato?
In effetti questo non è che l’inizio di una vera e propria vipdemia che, in breve colpisce tutti i capi di stato. In principio perdono i sensi e quando li riprendono non sono più gli stessi. L’anziano presidente cinese si riscopre un fanatico della ginnastica artistica, il premier giapponese viene preso da una irrefrenabile passione culinaria, quello russo ha una crisi mistica, l’italiano Benito Mussolini IV si dà alla lirica, il ministro inglese si esibisce in una lapdance e persino il Papa, Alessandro X, comincia a manifestare segni di squilibrio.
Il futuro prospettato da Lukha B. Kremo in apertura di romanzo ci appare folle e, per certi versi, comico. Le immagini degli uomini più potenti del mondo completamente partiti per la tangente scorrono sulle pagine delineando una situazione al limite del grottesco. La prima reazione che suscita è di sana ilarità ma procedendo nella lettura, la risata si stempera in un sorriso amaro e il divertimento sfocia in un forte senso di allarme.
Un mondo governato da persone che hanno perso il lume della ragione, e con esso qualsiasi interesse per il destino dell’umanità, non può che finire sull’orlo del baratro. La strana vipdemia, se non arrestata in tempo, può segnare l’inizio della fine.
Viene dunque istituita la Soplac, una commissione per la salvezza del pianeta, il cui compito è quello di trovare un modo per debellare l’epidemia e contemporaneamente indagare sul fenomeno giacché si sospetta che qualcuno abbia creato il virus per perseguire oscuri scopi.
Toccherà a Luke Pitagora, ex agente dell’FBI e informatico, occuparsi delle indagini mentre  ad affiancarlo nell’impresa saranno i due androidi Jorge e Dorothée.
A partire da qui il gioco si fa duro. La storia assume i connotati di un thriller internazionale in cui  elementi fantascientifici e cyberpunk si combinano dando vita a un’opera che, a buon diritto, può inserirsi nel filone catastrofista, sebbene l’autore non rinunci completamente all’ottimismo.
Gradualmente i toni quasi scanzonati che caratterizzano i primi capitoli cedono il passo ad atmosfere più inquietanti, il testo si infarcisce di descrizioni più tecniche ospitando teorie scientifiche e parascientifiche che sorreggono l’impianto narrativo. La lettura diviene più impegnativa ma non risulta mai ostica né noiosa poiché l’autore riesce a mantenere il giusto equilibrio tra le parti conservando fino alle battute conclusive una verve fortemente ironica.
Seguendo le indagini di Luke Pitagora, scopriremo un piano davvero diabolico che ovviamente non vi svelerò ma che, vi anticipo, chiamerà in causa la teoria sui modi paralleli, le scoperte e le relative implicazioni della fisica quantistica e le manipolazioni genetiche esplorando l’ipotesi dei viaggi temporali. Dal futuro raggiungeremo il passato per incontrare grandi personalità storiche del calibro di Napoleone, Buddha, Rasputin e Tutankhamon che avranno un ruolo chiave nell’intera vicenda.
Ancora un volta, stupendo e divertendo, Lukha B. Kremo condivide con il lettore un bagaglio di conoscenze estremamente ricco e affascinante fornendo nel contempo molteplici spunti di riflessione. Numerose sono infatti  le implicazioni di carattere filosofico e spirituale che sottendono la fiction e che marchiano a fuoco l’epilogo. Nonostante sia apocalittico, il finale non esclude la speranza. La distruzione può rappresentare un nuovo inizio, la giusta spinta perché un progetto teso allo sterminio come il Trans-Human Exspress possa trasformarsi nell’occasione per la creazione di una generazione del futuro, più consapevole, più padrona di sé.
A libro chiuso, sento una musica riecheggiarmi nelle orecchie. Non sarà un caso perché la musica riveste un ruolo tutt’altro che marginale in questa storia. Lascio a voi il piacere di scoprirlo, condivido però i versi di una canzone, che rendono bene l’idea dello stato d’animo suscitato in me dalla lettura di questo bellissimo romanzo.
[…] allarme lampo allarme
torci le labbra a curva
in gesto di amarezza indifferente
più reale del vero, che
spesso sembra stupido
usa il cervello e i nervi
con disinvoltura e mira al cuore [… ]
(Allarme, CCCP)

Il booktrailer:

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