giovedì 26 maggio 2016

Recensione: Il diavolo e la strega

Titolo: Il Diavolo e la Strega
Autrice: Anonima Strega
Genere: urban fantasy/paranormal romance/horror
Pagine: 168
Editore: Self publishing
Prezzo: 1,99 euro
Disponibile  su Amazon

Descrizione:
Selene viene licenziata da una cooperativa di assistenza domiciliare, quando, tramite un annuncio, entra in contatto con una ricca disabile: una bizzarra bambola gotica sessantenne costretta su una sedia a rotelle a causa di un misterioso incidente. La signora Lilly è simpatica, la paga ottima, e Selene non ci pensa due volte a firmare quello strampalato contratto, nonostante i sei figli gemelli della donna, con cui dovrà convivere, la mettano in soggezione…
Nergal non è bruno come i gemelli. Ha un occhio nero come loro, e uno d’oro come la madre. Suo padre è il Diavolo e ha in programma la genesi di colui che distruggerà il mondo. La prescelta è Selene, che si concederà a uno dei fratelli in lotta fra loro. Ma Nergal è in conflitto con la natura umana ereditata dalla madre. Per questa sua diversità, una frangia demoniaca l’ha scelto quale spia del disegno del padre: si sospetta che la prescelta sia una figlia della Dea, della Femmina Innominabile, e un’unione con lei darebbe vita alla bambina che riporterà l’equilibrio fra luce e tenebre. La missione gli fa perdere terreno nei confronti dei fratelli; lo studio delle parole della Femmina Innominabile, nel tentativo di far emergere la strega in Selene, lo contamina. La Dea dell’amore e dei desideri salverebbe la progenie del Demonio, se si arrendesse a un potere più grande di lui?
L'autrice:
ANONIMA STREGA si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe, così come i personaggi delle sue storie. Crede fermamente che gli elementi del creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di avventure d’amore paranormali, come quelli dei romanzi “Spettabile Demone” e della trilogia “Le spose della notte.” Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi. Si dichiara disinteressata a qualsiasi proposta editoriale, non per presunzione ma per libertà di movimento. Dispensa consigli magici su anonimastrega.blogspot.it
 
La recensione di Miriam:

Cinquemila euro al mese più vitto e alloggio in una villa lussuosa. Sono una bella tentazione per una giovane disoccupata e bisognosa di soldi come Selene. Un’opportunità che suona addirittura troppo bella per essere vera. L’impiego consiste nel fare da badante a un’anziana costretta su una sedia a rotelle. A quanto pare, si tratta di una donna burbera e dalle mille pretese, una persona difficile da gestire, ma per uno stipendio da capogiro vale la pena affrontare qualche difficoltà.
Speranzosa e animata da buoni propositi, la ragazza accetta la sfida e fa il suo ingresso nella dimora principesca che sta per diventare anche il suo domicilio. Una casa di bambola: è così che le sembra l’abitazione in cui dovrà lavorare; la sua proprietaria, Lilly, una creatura di porcellana, minuta, composta, con le mani rigorosamente avvolte da guanti di pizzo ma non meno dotata di un cipiglio severo che non promette nulla di buono. Fin qui, niente di particolarmente strano. La vera sorpresa arriva quando Selene scopre che la signora non vive sola ma ha ben sei figli sotto il suo stesso tetto: sei gemelli di trentatré anni, uguali nei tratti somatici ma molto diversi fra loro per acconciatura, abbigliamento, carattere… l’aspirante badante, dunque, dovrà accettare di convivere con loro oltre che con l’arcigna paralitica. Non che questo sembri un gran sacrificio, visto che si tratta di sei ragazzi bellissimi.
E allora l’inghippo dov’è?
Ovviamente non sarà così facile scoprirlo. Selene dovrà accettare l’incarico e l’insolita convivenza per soddisfare questa curiosità. Dovrà interagire con Lilly, il cui caratteraccio non risulterà essere l’unico scoglio da superare la signora ha, infatti, anche una dipendenza dall’alcol e soffre di una blanda forma di schizofrenia, per cui capita spesso di vederla discutere con la donnina che ha nella testa e, nel contempo, dovrà destreggiarsi fra sei aitanti giovani che sembrano tutti smaniosi di possederla… sarà perché è semplicemente irresistibile o per qualche altro oscuro motivo?
La nuova storia forgiata da Anonima Strega parte da una situazione che ricorda l’incipit di Spettabile Demone, sebbene con i dovuti distinguo. Un’offerta economica irrinunciabile a fronte di una richiesta che suona poco rassicurante: è questo l’input, nell’uno come nell’altro caso. Se nel romanzo precedente, la richiesta fatta alla protagonista in cambio di una spropositata somma di denaro appariva subito pericolosa doveva trascorre due settimane chiusa in una villa in compagnia di alcuni demoni ne Il diavolo e la strega appare più subdola, più sfuggente. Quello che viene richiesto a Selene, di fatto, è qualcosa di difficile ma innocuo, all’apparenza. Viene messo subito in chiaro che sarà sottoposta a un duro lavoro, per svolgere il quale dovrà armarsi di tanta pazienza, ma non le viene prospettata esplicitamente una situazione di pericolo.
In qualche modo, la ragazza sarà raggirata e si ritroverà quasi con l’inganno al centro di un disegno oscuro in cui sarà in gioco qualcosa di molto più grande di lei.
Demoni sono anche gli abitanti di questa villa, solo che Selene lo ignora e, quando lo scoprirà, forse, sarà troppo tardi per tirarsi indietro.
Ispirandosi, ancora una volta, all’universo neopagano (ma anche cristiano nel caso specifico), l’autrice tesse una trama ammaliante in cui elementi paranormal, romance, horror si intrecciano a quello spirituale dando vita a una storia che narra di amore e morte ma nondimeno di armonia cosmica. Reinterpreta in maniera nuova – oltre che molto passionale, aggiungerei – il tema dell’antichissima lotta fra bene e male, ricordandoci che si tratta di due facce della stessa medaglia per cui la vittoria del bene non può consistere nell’eliminazione del suo opposto ma nel raggiungimento del giusto equilibrio.
Selene, in quest’avventura, rappresenterà un po’ l’ago di una bilancia universale. Ritenuta un’eletta dalle due parti avverse, sarà chiamata a scoprire e svelare la sua vera natura e successivamente a compiere una scelta.
Il duplice piano di cui sarà una pedina irrinunciabile  potrà votare il mondo alla perdizione o alla salvezza. L’esito finale dipenderà dal libero arbitrio, non solo suo, ma dell’uomo che sceglierà di legare a sé.
In questo come negli altri suoi romanzi, l’autrice torna a porre l’accento sul tema della femminilità e sul miracolo della procreazione. Non a caso nel plot si inserisce a pieno titolo una storia d’amore – inevitabilmente carica di erotismo – una storia dalle note oscure ma che non manca di tingersi di  magia. Come, accennavo all’inizio, ben sei saranno gli uomini (demoni) che entreranno in competizione per conquistare Selene: sei creature stupende, uguali e diverse allo stesso tempo, fra cui scegliere.
Non vi anticiperò su chi ricadrà la preferenza della protagonista – anche se lo si intuisce subito – vi dirò solo che avrete occasione di assistere a un amplesso nel corso di un Sabba che ha davvero qualcosa di magico: un passo ricco di eros e poesia in cui l’immagine di un uomo e una donna che si uniscono si fonde letteralmente con la natura, divenendo specchio dell’ammore universale.
Finora ho amato tutti i romanzi di questa scrittrice, ma probabilmente è proprio ne Il diavolo e la strega che ha dato il meglio di sé.



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