mercoledì 6 settembre 2017

Recensione: L'assassinio di Socrate

Titolo: L'assassinio di Socrate
Autore: Marcos Chicot
Editore: Salani
Pagine: 736
Prezzo: 19,90
Data di pubblicazione: 31 agosto 2017
Finalista a Premio Planeta

Descrizione:
Le parole del dio Apollo sul suo amico Socrate,
il più sapiente di tutti gli uomini, non erano mutate.
“La sua morte sarà violenta…”
Cherefonte iniziò a piangere.
“La sua morte sarà violenta, per mano dell’uomo dallo sguardo chiaro”.
Un gruppo di spartani gli passò accanto, notando con disprezzo le sue lacrime. Lui scrutò uno a uno i loro volti, ma avevano tutti gli occhi scuri. L’ateniese si lasciò alle spalle il tesoro dei Sifni e scese di corsa il ripido pendio della via sacra. 
In che modo questo terribile vaticinio si in­terseca con la condanna a morte da parte del suo stesso padre di un neonato spartano, un bambino dagli occhi quasi trasparenti?
Mentre la guerra tra Atene e Sparta insan­guina la Grecia, i destini di uomini politici, artisti e filosofi si intrecciano a quelli delle persone comuni: soldati che combattono fino allo stremo delle forze, madri che lot­tano per difendere i propri figli, giovani amanti disposti a tutto per difendere il loro amore…

L'autore:
Nato a Madrid nel 1971, sposato, con due figli, è laureato in Psicologia Clinica e in Economia e Psico­logia del Lavoro e ha lavorato come ma­nager in varie aziende.
Con L’assassinio di Socrate è stato finalista al prestigioso Premio Planeta.
Salani ha pubblicato con grande successo i suoi precedenti roman­zi: Il teorema delle menti e L’assassinio di Pitagora (vincitore del Premio per la Cul­tura Mediterranea 2015).

La recensione di Miriam:
L’oracolo di Delphi, interrogato su chi fosse il più saggio fra tutti gli uomini, fece il nome di Socrate. Questa è storia. Ma se non fosse stata l’unica profezia sul suo conto? Marcos Chicot, immagina che, interpellato una seconda volta, il dio Apollo predica la morte del filosofo.
“La sua morte sarà violenta, per mano dell’uomo dallo sguardo chiaro”.
 A porre la domanda è Cherefonte, amico di Socrate, che dopo aver ricevuto la risposta non ha più pace. Chi mai sarà l’assassino designato dal vaticinio? L’uomo desidera scoprirlo a tutti i costi allo scopo di fermarlo e far sì che quel triste destino non si compia.
Di lì a poco, apprende che l’amico Eurimaco, noto ceramista ateniese, ha perso la moglie durante un viaggio. Prima di esalare l’ultimo respiro la donna ha partorito un maschio: Perseo. Quando lo vede per la prima volta, Cherefonte cade in preda allo sgomento: quel bambino ha occhi grigi, quasi trasparenti; di sicuro lo sguardo più chiaro che abbia mai potuto ammirare. A quel punto si convince che l’uccisore di Socrate sarà lui. Ma come e perché? E soprattutto come impedirgli di compiere l’orrendo crimine?
Questo espediente narrativo dal sapore poliziesco innesca un romanzo che, trascinandoci nella Grecia antica, non solo ricostruisce il ritratto di uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi, ma ci offre uno straordinario spaccato del mondo classico.
Come l’autore stesso dichiara, pur prendendo spunto dalla morte, il suo intento è quello di riportare in vita Socrate, e ci riesce benissimo. Fra queste pagine è possibile scoprirlo – o riscoprirlo – come filosofo e come uomo. Ripercorriamo le tappe salienti della sua vita, pubblica e privata, assistendo alla nascita del suo pensiero, “ascoltando” i celebri dialoghi giunti a noi per mano del discepolo Platone, osservandolo esercitare l’arte della maieutica, e nello stesso tempo lo conosciamo più da vicino anche in una veste meno nota, quella che lo vede soldato impegnato nell’assedio di Potidea, amico leale o marito devoto, sebbene spesso in lizza con la consorte Santippe, contrariata dal suo scarso interesse per le cose materiali. Attraverso una serie di episodi, tutti documentati, l’autore tratteggia la sua biografia e ci fa entrare nel merito della sua filosofia, mostrandoci come e perché Socrate possa essere annoverato come padre del Razionalismo, dell’Umanesimo e della Filosofia Morale. Con grande perizia ricostruisce inoltre le dinamiche e indaga le motivazioni reali che hanno condotto alla sua condanna a morte. Pur lasciando che l’elemento di fantasia attraversi l’intera trama, infatti, non ci fa mai perdere di vista la verità storica, riconsegnandocela in tutta la sua interezza nel finale, proprio attraverso la chiave interpretativa dell’oracolo fittizio.
Con grande rigore storico ricostruisce anche il contesto in cui il plot si incastona, contesto che non si limita a fare da sfondo ma svolge un ruolo di primo piano. Leggendo non ci limitiamo a entrare in confidenza con il protagonista ma ci immergiamo letteralmente nella Grecia del V secolo a.C., esplorandone sia l’aspetto socio-culturale che quello storico-politico. Riviviamo la guerra fra Atene e Sparta, dal drammatico assedio di Potidea alla disastrosa spedizione in Sicilia; le due terribili ondate di peste che si collocano nello stesso arco di tempo; l’ascesa di Pericle e la sua morte, il governo dei trenta tiranni. E contemporaneamente carpiamo dettagli sulla cultura e sull’organizzazione sociale dell’epoca, notando le differenze fra il modello spartano e quello ateniese.
Il particolare taglio thriller, unitamente al ritmo incalzante, fa sì che la narrazione risulti molto avvincente, rendendo impercettibile il “peso” dei contenuti.
Fiction e realtà si intrecciano e si completano, sebbene Chicot non manchi di marcare bene il confine fra l’una e l’altra, fornendoci gli strumenti per capire dove si ferma la verità attestata per lasciar spazio alla fantasia.
Una lettura travolgente che ci regala diletto e conoscenza insieme, facendoci compiere un viaggio indimenticabile nello spazio e nel tempo. Un’occasione imperdibile per avventurarsi nel mondo classico e confrontarsi con uno dei massimi esponenti della filosofia occidentale.

Il booktrailer:

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