giovedì 7 febbraio 2013

Intervista a Thomas Ubaldini

Thomas Ubaldini (1981) è nato, vive e lavora a Verona dove, da più di dieci anni, si dedica allo studio dell'Esoterismo, trattato però con attenta consapevolezza del suo autentico significato etimologico e tralasciando a priori la massa di fumo che questa parola tende a richiamare. In particolare le sue ricerche antropologiche si focalizzano nello studio della cosiddetta Tradizione delle Creature Fatate, intesa nel suo triplice aspetto di folklore, archetipo e Cammino Coscienziale. Per Anguana Edizioni ha pubblicato, oltre alla Trilogia dell'AdultoFanciullo, anche Sulle tracce del Regno Fatato. Chi volesse conoscere meglio l'Autore può farlo entrando nel sito www.thomasubaldini.it 


 
Benvenuto nel nostro salottino magico! Per cominciare, ti va di presentarti ai nostri lettori?

«Ciao a tutti e a tutte, mi chiamo Thomas Ubaldini, un trentenne di Verona con la passione per la scrittura intesa come canale di comunicazione tra la più fitta intimità che alberga in ogni animo umano e la mente più conscia. Per riuscire in questo intento è stato necessario un duro lavoro di maturazione personale, tanto che i miei due libri pubblicati nel 2012 – Trilogia dell’AdultoFanciullo. Cronache di un auto recupero di sé e Sulle tracce del Regno Fatato, entrambi editi per i tipi di Anguana Edizioni – sono il risultato di più di quindici anni di studio, riflessione e Crescita in quanto uomo»



Quando e come è avvenuto il tuo incontro con il mondo fatato?

«È una “cosa” che vive dentro di me da quando sono nato e che è esplosa dalla parte inconscia alla parte più conscia durante l’adolescenza anche grazie ai molti campi scout che frequentavo all’epoca e che mi hanno permesso di immergermi nel silenzio della natura in lungo e in largo. Anche se non va dimenticato che a contribuire al mio risveglio spirituale è stato anche il mio amore per la lettura e i libri che la Vita, come un filo invisibile che ti conduce al tuo Destino, ha posto sul mio cammino e che hanno spalancato ulteriormente le porte. Naturalmente tutto questo percorso non è stato privo di dolore e fatica, così com’è per tutte le questioni serie e fondamentali nell’esistere»



La magia non è evasione dalla realtà, ma è parte del mondo che ci circonda. I tuoi libri sembrano trasmettere con forza questo messaggio, ti andrebbe di commentare?

«Si, è proprio così, la domanda centra nel segno. Per definizione Magia è “uso cosciente di energie naturali”. E quali sono queste energie naturali da incanalare tramite la Consapevolezza? Sono: il Pensiero Positivo, l’Umiltà, l’Accettazione, il Perdono, il Non Giudizio, in una sola parola l’Amore … o al contrario: l’Odio, la Vendetta, la Non Accettazione, l’Arroganza, in una sola parola il Giudizio e l’Ego personali. Nei miei libri resta in risalto la possibilità di scelta tra l’Ombra e la Luce ed ancora la possibilità di Libertà all’interno della scelta stessa compiuta … perché di un Viaggio infinito si tratta …»



Sulle tracce del Regno Fatato e la Trilogia dell’Adulto Fanciullo sono due opere diverse tra loro, ma riconducibili a una visione del mondo unitaria. Come nascono i due i libri e qual è il percorso che ti ha condotto dall’uno all’altro?

«La Trilogia dell’Adulto Fanciullo è indubbiamente il libro più “antico” fra i due, in quanto vede il suo concepimento e le sue prime timide ma appassionate stesure a partire dal lontano 1996 quando in me non era ancora maturata l’idea di un’organica trilogia e le sue parti rimanevano fra loro staccate e indipendenti. Sulle tracce del Regno Fatato, invece, è stato scritto quasi di getto nell’estate scorsa, sebbene l’idea di un libro sulle fate fosse presente nei miei progetti interiori già da molti anni. Forse addirittura dall’adolescenza, anche se mi rendo conto che era necessaria una certa maturazione per il compimento di questo progetto, maturazione che ha richiesto i suoi tempi imprescindibili. I due libri sono indubbiamente diversi e indipendenti fra loro, ma, è vero, sono riconducibili ad una visione del mondo unitaria in virtù della loro stessa intrinseca natura, ovvero la spinta propulsiva che abita ogni essere umano che consiste nel dirigersi più o meno consapevolmente verso una fonte comune che impropriamente si può chiamare Amore e Trasmutazione. Non vi è stato, quindi, un percorso specifico di passaggio dall’uno all’altro testo, ma piuttosto un senso di continuità e di complementarità».



Cosa significa essere Adulti Fanciulli?

«L’AdultoFanciullo è colui o colei che ha saputo mantenere vitale nel proprio interiore la capacità di non lasciarsi disincantare dalla routine della vita, ma piuttosto riuscire a mantenere florida la capacità di stupirsi ancora di ciò che ci accade intorno … ed anche se spesso la quotidianità tende al contrario, l’Adulto Fanciullo è colui o colei che riesce ancora a tirare fuori da dentro di sé quell’antica Fiducia Primordiale che davvero ci rende tutti fratelli e dona fertilità alle nostre esistenze»



Nella Trilogia utilizzi tre registri di scrittura molto diversi tra loro. Dal racconto fantasy si passa alla poesia per approdare al canto metafisico.  Perché questa scelta? E quale il registro che più ti rappresenta?

«Più che scegliere io tre registri, devo ammettere che mi sento più che altro scelto io da loro. Il libro mi ha chiamato da dentro ed io ho risposto: è semplicemente e magnificamente così.
Il romanzo fantasy è ingannevole: tra le sue spirali descrittive nasconde una trama molto agile. La raccolta poetica del secondo libro è connotata da maggior immediatezza emozionale. Il cantico metafisico del terzo è palesemente complesso e richiede il passaggio attraverso gli altri due per poter essere compreso appieno. Non saprei dire quale fra i tre registi sia quello che più mi rappresenta, giacché resta un fatto che i tre libri della Trilogia sono le tre facce di Thomas Ubaldini»



La tradizione delle creature fatate, alla quale hai dedicato diversi studi, si connota per un triplice aspetto. Ti va di spiegarlo?

«La tradizione delle creature fatate si connota per i suoi elementi folklorici, archetipici e di cammino coscienziale, ossia non solo per ciò che ci è tramandato dalle tradizioni popolari attraverso fiabe e leggende, ma anche per il significato più profondo e simbolico di quegli elementi, o ancora per ciò che essi rappresentano per il nostro interiore psichico, aprendo in esso l’imprinting dell’intrapresa di un cammino coscienziale che altro non è - come sempre del resto, quando le cose si fanno seriamente - che la riscoperta delle tracce della nostra autentica identità più profonda»



L’esoterismo affascina e spaventa allo stesso tempo, soprattutto a causa di fraintendimenti e false credenze che gettano fumo su questa branca del sapere. Cos’è per te l’esoterismo?

«Per me l’esoterismo è, molto semplicemente, quello che significa in qualsiasi buon vocabolario base della lingua italiana, che è anche il senso della sua etimologia greca: “Conoscenza riservata ad una stretta cerchia di persone”. Ed ecco il primo tranello: quella “ristretta cerchia di persone” non detiene parti della Conoscenza per diritto di sangue, né perché sono degli improbabili eletti più privilegiati di altri esseri umani, né perché sono in qualsiasi modo “speciali”: a questa benedetta Conoscenza può accedere qualunque essere umano sia disposto a guardare bene in faccia il proprio Ego e la propria mente e che trovi in sé la Forza d’Amore di perseguire ed onorare la propria vera natura … Riuscire, insomma, gradualmente, a risvegliare all’interno del proprio Cuore e della propria Coscienza la Consapevolezza del Divino all’interno di ogni singolo essere umano»



Ci sono dei testi o degli autori che consideri dei punti di riferimento o che hanno contribuito a far maturare il tuo interesse per il mondo magico?

«Si ce ne sono almeno tre, e ne consiglio caldamente lo studio a chiunque voglia intraprendere sia la via magica che la via delle fate. Il primo libro è Hugh Mynne, La via delle Fate (pubblicato in Italia da Macroedizioni), che offre un’esauriente panoramica della possibilità di sinergia tra mondo umano e mondo fatato. Il secondo è Jean de Blanchefort, Magia (pubblicato da Armenia), che rappresenta un buon punto di inizio nell’intricata complessità del mondo magico, ma che - sia ben inteso – è solo, per quanto complessa, un’infarinatura iniziale. Il terzo è Olga Kharitidi, Il Maestro dei Sogni (pubblicato da Mondadori), per la forza dei suoi insegnamenti che, anche se pesanti e ferini da gestire nell’incontrarli, veramente portano la luce dove prima stava il buio»


A chi consiglieresti la lettura dei tuoi libri e perché?

«Questa è una domanda che mi prende un po’ in contropiede, se devo essere sincero, giacché non mi ero mai posto un quesito simile, prima. Non che io non abbia pensato, mentre lavoravo ai due libri, al pubblico dei lettori, che spero sempre siano numerosi. Ma di qui a consigliarlo a tutti è un’altra cosa! Sicuramente sono libri impegnativi, che richiedono una pausa di riflessione.
Non li consiglierei ai superficiali, a chi è interessato solo al “come va a finire”, a chi si aspetta di trovare facili soluzioni, a chi ha un’idea di magia come strumento per assecondare il proprio Ego.
Li consiglierei a chi è alla ricerca delle verità che abitano già dentro di noi e per le quali i miei scritti vogliono fungere da “ponti mediatori”, da canali attraverso i quali, specchiandovisi, ritrovare se stessi»



Che suggerimenti daresti a chi voglia porsi sulle tracce del Regno Fatato?

«Molto semplicemente suggerirei a chiunque, animato dalla voglia, dall’intenzione di instaurare un contatto con questo mondo parallelo, di porsi in un atteggiamento di ascolto, di se stesso e dell’ambiente naturale che lo circonda, rendendosi disponibile ad addentrarsi in silenzio in luoghi naturali il più possibile lontani dai centri urbanizzati. E da lì porsi in atteggiamento di ascolto e disponibilità di scoprire risposte ascose, emanarsi da dentro se stessi, naturalmente… ponendo particolare attenzione allo sviluppo non tanto della capacità di trovare risposte o segnali, ma tanto più di predisporre il proprio animo al “lasciarsi trovare”»



Progetti e sogni per il prossimo futuro?

«Per il momento non c’è in cantiere alcun altro libro: scrivere un libro, per me, ha proprio tutti i connotati che si rintracciano nella dinamica del concepimento: avviene prima un contatto lampante di quello che potrebbe essere, seguito da una sua peculiare fecondazione, cui segue a sua volta una gestazione considerevole e di nuovo a sua volta un parto più o meno doloroso ed uno svezzamento che richiede grande cura e Amore. Perciò mi rendo conto della fondamentale importanza del mantenere me stesso in uno stato di costante ricettività, pronto a dispiegare le ali appena la Magia dello Scrivere riprenderà a fremermi dentro, attivata dalla sorella Magia della Realtà del Vivere»

E per saperne di più... 















2 commenti:

  1. Vogliamo ricordare Thomas nel giorno del suo compleanno, a sei mesi dalla sua scomparsa. Ciao Thomas!

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