venerdì 17 gennaio 2014

Recensione: Perchè nulla vada perduto

Titolo: Perchè nulla vada perduto e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni
Autori: AA.VV
Editore: WildBoar
Dati: 2013, 187 p., brossura
Prezzo di copertina: 9, 50 euro

Descrizione:
Questa antologia raccoglie tradici racconti di genere fanatstico, premiati in alcuni dei più importanti concorsi letterari organizzati in Europa: il Trofeo RiLL e SFIDA, per l'Italia, e poi il premio Nova (Finlandia), il Pix Masterton (Francia), l'Aeon Award Contest (Irlanda) e il Jmes White Award (Regno Unito).

Tredici storie: fantasy, horror, di fantascienza e, in generale, "al di là del reale".
Un viaggio nell'immaginario fantastico di respiro internazionale, per un volume unico nel panorama editoriale europeo.

La recensione si Sara:


Dal Trofeo RiLL italiano allo James White Award, Perché nulla vada perduto attraversa l’Europa a cavallo di tredici racconti fantastici vincitori dei concorsi di letteratura di genere più importanti.
Fanatscienza, fantasy, horror, mitologia, surreale si incontrano nella stessa antologia, prefiggendosi un unico obiettivo: mostrare un altro mondo, oltre questo tempo e oltre questo spazio.
Con stili diversi e generi stravaganti, gli autori scelgono di affrontare tematiche importanti, come la religione, la morte, l’avvento della tecnologia, il crollo dell’ecosistema, mantenendosi su una linea di confine che sfiora il reale e il fantastico.
Verità e fiction si legano in un connubio tanto perfetto da rendere difficile la distinzione tra realtà e fantastico. A volte sembra quasi impossibile capire cosa ci sia del nostro mondo e cosa appartenga ad altro.
Gli autori sono stati in grado di mescolare gli ingredienti in maniera impeccabile, al punto da creare dei piccoli, squisiti, capolavori.
Qualcuno ha preferito mantenersi sulla linea classica e abbandonarsi a uno stile tradizionale, riprendendo in mano le redini della mitologia antica. È il caso di Angela di Bartolo con il suo racconto La conquista.
Qualcun altro ha preferito immaginare un futuro prossimo o alternativo al nostro, lasciando spazio alla fantascienza (Michael Banker immagina un mondo post- umano nel suo La nebbia di Tokyo).
C’è poi chi, da buon nostalgico, torna indietro nel tempo e sceglie di cambiare le carte in tavola, immaginando un passato diverso, ricco di mistero e leggenda. Caso eclatante è quello di Blu Urali di Tomi Jànkalà che immagina l’apparizione di un drago rosa nella Russia post-sovietica.
Non vi è dubbio sul perché questi racconti abbiano vinto, se pur in parti diverse d’Europa, premi di una certa importanza.
In poche pagine gli autori sono stati capaci di mostrare  abilità e originalità.
Non c’è nulla di scontato nei loro racconti, peculiarità che difficilmente si riscontra nei yesyi brevi.
Con un mix di ironia, suspance, leggenda e fantastico, Perché nulla vada perduto e altri racconti del Trofeo RiLL e dintorni si guadagna un posto in pole position nella classifica delle antologie di genere.
Ottima per chi già ne è appassionato, altrettanto ottima per chi vuole affacciarsi per la prima volta su questo mondo.

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