martedì 6 maggio 2014

Malapunta di Danilo Arona: anteprima nuova edizione+ recensione

Torna in edizione digitale il romanzo capolavoro di Danilo Arona. Malapunta, l'onirica isola dell'ultimo giorno, al largo della costa corsa, torna a esercitare il suo strano potere. Un romanzo dai mille volti e contaminazioni, dalla fantascienza al thriller fino all'horror, dai continui colpi di scena. Un viaggio tra sogno e realtà, in compagnia del surreale, di personaggi indimenticabili, di bandree e nuovi druidi, di scogli impossibili e venti verticali, di dispositivi che smarginano qualsiasi limite razionale.
Un conto alla rovescia vero il Punto Zero, forse l'ultimo giorno del pianeta. Malapunta: sono in troppi a conoscerne il nome, ma pochi ad averla vista davvero. Parecchi
non sono tornati.
Titolo: Malapunta 
Autore: Danilo Arona
Illustrazione di copertina di Daniele Serra
Editore: Mezzotints eBooks 
Collana: Buio
Formato ebook (epub, mobi)
Pagine: 307
Prezzo di copertina: € 3,99

Descrizione:
Malapunta è unʼisola situata al largo della costa corsa, in acque italiane. Nico Marcalli, ricco nullafacente, vi ha comprato una proprietà e lì si è trasferito per ubriacarsi fino a morirne: è sopraffatto dai sensi di colpa per la morte della moglie, Gabry, annegata dopo che la loro auto è precipitata in mare. Su Malapunta vivono alcune persone: Pietro e Serena, marito e moglie, sorta di guardie forestali a custodia dellʼisola, Carmine, tenutario di un piccolo locale-bar, Gionata, un pescatore solitario.
Nella parte più elevata di Malapunta vive Hasany Dragan, un naufrago rumeno che campa grazie alle poche capre presenti sullo sperone roccioso. Presenze a volta ectoplasmiche, oniriche, senza tempo, come quelle di antichi abitanti dell'isola, oscuri druidi e terribili bandree, che tornano a mostrarsi, a incidere nella realtà. Varie vicissitudini sull'Isola, e sulla terraferma, come i sotterranei di Bucarest,
portano ad angoscianti rivelazioni. Entrano in scena i Redivivi, un gruppo di survivor che ha effettuato esperimenti di sopravvivenza, tramite la procedura del sogno condiviso. Nel frattempo, il mondo è attraversato da catastrofi naturali sempre più intense: si avvicina il Punto Zero, inevitabile disastro cosmico che sconvolge il pianeta a causa dellʼalterazione della risonanza di Schumann. In questo romanzo
Danilo Arona seziona l'incubo in modo originale, offrendogli un'anima, una vita trasversale, fondendo in modo magistrale leggende, poteri, archetipi, quotidianità, meta-luoghi, passioni, il disagio e l'apocalisse del nostro pianeta, che inizia a ruotare al rovescio, con tutte le conseguenze

L'autore:

Danilo Arona. Scrittore, giornalista, saggista, è uno dei maestri della letteratura horror italiana. Ha pubblicato diversi romanzi tra i quali:
Ritorno a Bassavilla (Edizioni XII) L'estate di Montebuio, (Gargoyle Books) Santanta (Perdisa), Palo Mayombe 2011 (Kipple), Malapunta (Edizioni
XII in cartaceo e Mezzotints eBooks), Rock I Delitti dell'Uomo Nero (Edizioni della Sera), Bad Visions (Urania-Mondadori), Finis
Terrae (Segretissimo Mondadori), La Croce sulle labbra insieme a Edoardo Rosati (Segretissimo Mondadori e Edizioni a nordest), Onryo.
Avatar di Morte (Urania-Mondadori) antologia curata insieme a Massimo Soumarè, Protocollo Stonehenge insieme a Edoardo Rosati (Mezzotints
eBooks), Io sono le voci (Edizioni Anordest). Al suo attivo anche molti racconti, inclusi in diverse antologie (Bad Prisma- Epix Mondadori)
articoli e saggi, tra i quali Gli Uccelli di Alfred Hitchcock e L'alba degli Zombie (Gargoyle Books)
Sito Web: http://www.daniloarona.com/

La recensione di Miriam:

Dimenticate di avere un romanzo per le mani perché l’esplorazione di Malapunta non si ridurrà a una semplice lettura, sarà una vera e propria esperienza onirica o un sogno lucido, se preferite.
Situata tra la Corsica e l’arcipelago toscano, quest’isola fantasma si erge sul mare come una specie di torre acuminata, una “malapunta” che si protende verso il cielo e che non figura su alcuna carta geografica. Un regno del nulla in cui la solitudine impera sovrana e il cui silenzio perfetto è interrotto solo, durante le ore notturne, dal canto delle berte.
Ma è qualcos’altro a renderla tanto straordinaria: a Malapunta si sogna e i sogni lì generati ricalcano tutti la stessa impronta.
L’ingegnere Nico Marcalli, distrutto dalla perdita della moglie a causa di un incidente stradale e tormentato dai sensi di colpa, sceglie di trasferirsi su questo fazzoletto di terra spinto da un desiderio di morte e di oblio. Solo altre  cinque le persone con cui si ritrova a spartire l’isola: le due guardie forestali Pietro e Serena, il gestore del posto di ristoro Carmine, il pescatore Gionata e il pastore Hasani. Presenze discrete che comunque non interferiranno con la sua solitudine fino a che un inspiegabile delitto non spingerà Nico a interrogarsi sui misteri dell’isola e dei suoi abitanti.
A quel punto l’uomo scivolerà in un sogno condiviso nel quale passato, presente e futuro si ritroveranno a convergere seguendo la logica di un tempo circolare.
Le immagini della sua personale storia d’amore e morte, si sovrapporranno a quelle dello sterminio dei Druidi avvenuto a Malapunta all’epoca dei romani e all’assassinio di Serena, finendo per incastrarsi nella rete di  un “gioco” perverso architettato da un’organizzazione segreta, quella dei Redivivi.
Esiste un disegno o una spiegazione razionale per fenomeni che sembrano inquadrarsi entro i labili confini della follia?
Questo il vero arcano da svelare, ammesso che sia possibile.
Leggendo ci accorgeremo di come Malapunta sia in realtà un non luogo, un territorio inesplorato della mente, l’emblema di un inconscio collettivo ma anche una sorta di crocevia da cui si dipartono sentieri ucronici. La stessa struttura narrativa ci appare labirintica in senso spazio-temporale. Ripetutamente la storia sembra incanalarsi in una certa direzione e giungere a punto risolutivo per porci, invece, di fronte a un muro e costringerci a una repentina svolta. L’effetto straniante è tale, da provocare continue sorprese e tenerci costantemente sulla corda. Più ci addentriamo tra le pieghe del romanzo e più si consolida la sensazione di essere davvero in una dimensione altra, complice anche uno stile incalzante in grado di suscitare attraverso le parole sensazioni visive, olfattive e tattili assolutamente realistiche.
Dov’è la verità? Ovunque e da nessuna parte, o piuttosto nel punto di convergenza di infinite prospettive. Un punto che, lungi dal chiudersi su una risposta, si allarga su un orizzonte sempre più vasto. Quel che accade o non accade a Malapunta, si inserisce infatti in un contesto molto più ampio e si ricollega alle profezie sull'Apocalisse.
Sull’isola si sogna, dicevo all’inizio, ma è anche vero che dell’isola si sogna in svariate parti del globo. Sono elaborazioni oniriche comuni e catastrofiche, come il sogno dell’Onda, che si accompagnano al dilagare di spaventosi eventi forieri della fine del mondo: l’aumento dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche, gli tsumami, le tempeste elettromagnetiche, i suicidi delle balene, lo scioglimento delle calotte polari…
Eventi non riconducibili a una concatenazione causale ma che rimandano al concetto di sincronicità e che potrebbero trovare una chiave interpretativa nella risonanza di Schumann.
Danilo Arona attraverso Morgan Perdinka, ci consegna infine una storia in cui, ancora una volta, realtà e finzione ci appaiono come carte intercambiabili di uno stesso mazzo. Inquietante proprio perché verosimile nella sua assurdità. Sconvolgente, perché chiunque siano gli attori posti in scena dal genio letterario, alla resa dei conti, ce ne sentiamo tutti protagonisti.
Un’ipotesi sulla fine del mondo fuori dal solito coro. Terrificante e magnifica allo stesso tempo.










  

 

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