domenica 27 novembre 2016

Recensione: Sentieri di sangue

Titolo: Sentieri di sangue
Autore: Jack Ketchum
Copertina e Illustrazioni: Giampaolo Frizzi
Editore: Independent Legions Publishing
Pagine: 166
Formato: ebook e cartaceo
Prezzo cartaceo: 14,96
Prezzo eBook: 3,99
Disponibile su Amazon


Descrizione:
Prima edizione italiana, illustrata, del breve romanzo horror/west 'The Crossings' (pubblicato in lingua originale nel 2003) di Jack Ketchum, autentica leggenda dell'horror internazionale.
1848. L’anno in cui si è conclusa la guerra messicana. Nel
piccolo Fanny Saloon di Gable’s Ferry il destino fa incontrare il giovane giornalista Marion T. Bell e il quasi leggendario John Charles Hart. Per allontanarlo dal vizio della bottiglia, Hart conduce con sé il ragazzo dall’amico Mother, e insieme si guadagnano da vivere catturando cavalli selvaggi. Fino al giorno in cui i tre, nei pressi delle rive del Colorado, si imbattono in Elena, una giovane donna messicana gravemente ferita che racconta loro di essere stata rapita, stuprata e schiavizzata assieme alla sorella Celine. I colpevoli? Le Hermanas de Lupo, le terribili sorelle Valenzura, e i loro scagnozzi, con la complicità dello spietato disertore Paddy Ryan. Sono trascorsi secoli da quando gli Antichi Dei del Messico richiedevano sacrifici umani, ma quei tempi sono davvero finiti? Ancora qualcuno innalza preghiere e offre sangue a Tezcatlipoca, dio della luna e della notte? Inauditi orrori continuano a essere perpetrati fra le mura dell’hacienda in cui le Valenzura portano avanti i loro sporchi traffici. E la sorella di Elena è ancora là, prigioniera…


L'autore: 
Jack Ketchum, pseudonimo di Dallas Mayr (Livingston, 10 novembre 1946), è uno scrittore horror statunitense.
Il suo romanzo d'esordio nel 1981, Off Season, ha gettato le basi per una serie di romanzi e racconti dove il protagonista assoluto è l'uomo, una creatura sorprendentemente ambigua che si dimostra essere la bestia più temuta.
Molto spesso i racconti di Ketchum si basano su fatti realmente accaduti: in particolare, il suo romanzo The Girl Next Door è ispirato dal delitto del 1965 di Sylvia Likens, nell'Indiana. Nel corso degli anni, Ketchum ha ricevuto
numerosi premi internazionali, tra i quali tre Bram Stoker Awards per opere come The Box, Closing Time, la raccolta di racconti Peaceable Kingdom e per il suo racconto Gone. Nel 2011 ha ricevuto dalla Horror Writers Association il Grand Master Award. Molte delle sue opere sono diventate dei film, tra cui The Lost eThe Girl Next Door.
Il lancio nel mercato cinematografico più importante per Jack Ketchum in campo internazionale è stata l'uscita del film Red nel 2008. L'ultimo adattamento cinematografico basato su un’opera di Ketchum è The Woman, presentato al Sundance Film Festival nel gennaio 2011.
Tra le sue opere: Off Season (1980); Hide And Seek (1984); Cover (1987); She Wakes (1989); The Girl Next Door
(1989, tradotto in Italiano da Gargoyle Books nel 1999 col titolo La Ragazza della Porta Accanto); Offspring (1991,
la traduzione in Italiano è in uscita nel 2017 per Cut Up Publishing); Joyride (1994, tradotto in Italiano da Sperling
& Kupfer nel 1995 col titolo In viaggio con l'assassino); Red (1995); Ladies' Night (1997); Right To Life (1998); The
Lost (2001); Peaceable Kingdom (2003); The Crossings (2003); Closing Time and Other Stories (2007); Old Flames
(2008); Book of Souls (2008); The Woman (2010, con Lucky Mckee); I'm Not Sam (2012, con Lucky Mckee).
Durante il discorso di accettazione del National Book Award (2003), Stephen King ha definito la novella Sentieri di Sangue, pubblicata nel 2003 col titolo originale The Crossings, come la miglior opera della carriera di Jack Ketchum.
Independent Legions pubblicherà dello stesso autore, a Dicembre 2016, in lingua inglese, all’interno della nuova
edizione dell’antologia All American Horror of the 21st Century – The First Decade (2000-2010), a cura da Mort Castle, il racconto Honor System, pubblicato per la prima volta nel 2013.
Sito Web dell’autore: www.jackketchum.net



La recensione di Miriam: 
Siamo in Messico nel 1848. Sentieri di sangue sono quelli tracciati dalla guerra appena conclusasi, ma nondimeno lo sono quelli ancora percorribili e che conducono nei meandri più oscuri di questa terra. Li seguiamo aggregandoci a un gruppo di tre uomini, partiti al solo scopo di andare a caccia di mustang. Si tratta di Charles Hart, noto frequentatore del Fanny Saloon e giocatore d’azzardo, del suo compare Mother Knuckles, esperto cacciatore, e Marion Bell. Quest’ultimo è un giovane corrispondente di guerra che si sta lasciando sedurre dall’alcol e che Hart trascina con sé proprio allo scopo di allontanarlo dal vizio. Strada facendo, però, non si imbattono nei cavalli ricercati ma in due presenze assolutamente impreviste: due donne martoriate, in fuga da un pericolo ignoto. Una è una messicana la cui bellezza non è stata intaccata dalle ferite, l’altra è poco più che una bambina ed è in fin di vita.
Da chi o cosa scappano? Chi le ha ridotte in quello stato pietoso?
I tre amici le soccorrono e pian piano Elena, la messicana, racconta la sua storia. Una storia violenta, raccapricciante che parla di schiavitù, di stupri ma anche di inquietanti riti religiosi e sacrifici umani. Le sue parole taglienti come lame ci trascinano nel regno delle sorelle Valenzura, le Hermana de Lupo, ovvero tre sacerdotesse che nel nome di antichi dèi del Messico mettono in pratica orrori inenarrabili con la complicità di un famigerato disertore, Paddy Ryan, e dei suoi scagnozzi. Elena e la sua compagna sono fuggite ma tante altre donne sono ancora intrappolate in quell’inferno, fra loro c’è anche sua sorella Celine e lei è determinata a liberarla, oltre che a vendicarsi delle sevizie subite.
È così che la caccia ai mustang si trasforma in qualcosa di molto diverso, una sorta di caccia agli uomini per la liberazione di vittime innocenti. I tre cacciatori, infatti, non avranno cuore di abbandonare Elena e non esiteranno a unirsi alla sua causa.
Ecco allora che tre personaggi loschi all’apparenza mostrano un volto inedito, rivelandosi nemici dei soprusi, pronti a difendere e supportare chi è in difficoltà.  
Durante il viaggio alla volta del covo delle sorelle Valenzura, i trascorsi personali di ciascuno affiorano, cosicché gradualmente conosciamo in maniera più approfondita i protagonisti di questa vicenda. Ognuno di loro, in effetti, ha una storia interessante da raccontare e lati nascosti, insospettabili, che attendono di venire alla luce.
Il racconto procede all’insegna dell’avventura e del mistero che avvolge quel che accade in realtà alle donne rapite da Ryan. In prossimità della meta i toni si fanno sempre più cupi, più horror, tuttavia ci rendiamo conto che l’orrore narrato da Ketchum ha poco di soprannaturale ed è profondamente radicato nella natura umana. Sebbene vi sia una componente legata a culti sanguinari e pratiche magiche raccapriccianti, quel che accade nella hacienda delle Valenzura si configura come un retaggio delle guerra, uno strascico di ferocia e brutalità ampiamente praticate durante il conflitto, tanto dai messicani quanto dagli anglo. Gli stupri e le violenze sulle donne erano all’ordine del giorno durante il conflitto e prescindevano da qualsiasi forma di appartenenza di razza o religione, in fin dei conti hanno soltanto continuato a replicarsi anziché cessare con la fine delle ostilità. Quel che l’autore mette bene in evidenza e che colpisce  è proprio il modo in cui la guerra rende tutti uguali, tirando fuori il peggio dell’essere umano e annullando qualsiasi distinzione fra buoni e cattivi, ma anche quanto sia difficile tornare indietro una volta intrapreso un simile declino. In fin dei conti l’inferno messo a nudo da Elena risulterà essere frutto di un sodalizio fra messicani e bianchi, uomini e donne che hanno combattuto su fronti nemici ma che si riscoprono simili nella perfidia, animati dall’identica sete di potere e sangue.
Allo stesso modo colpisce l’attualità di questo racconto che, pur trasportandoci indietro nel tempo, in una terra lontana  e fra culti dimenticati, ci parla di forme di volenza rintracciabili tranquillamente ai giorni nostri, nella realtà che ci circonda. Basti pensare allo sfruttamento della prostituzione, alla condizione femminile in determinate parti del mondo, alle guerre in corso.
Ha senso che alcuni uomini rischino la vita per ucciderne altri? A un certo punto Bell si ritroverà a porsi questa domanda pensando alla situazione in cui è coinvolto e al conflitto di cui è stato testimone. Questo quesito, che nelle sua semplicità riassume tutta la follia di qualsiasi guerra, in qualche modo, attraversa il testo come una sorta di fil rouge invisibile e alla fine rimane impresso nella mente insieme alle immagini di un epilogo che stupisce per la sua intensità mista a delicatezza.

  



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